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Trump, proteste contro il nuovo presidente a Washington. Dai diritti civili all’immigrazione, col timore per la tecno-oligarchia

I temi della protesta: dai diritti delle donne, della salute riproduttiva e dell’aborto, ai rischi per gli immigrati e la comunità LGBT.
Trump, proteste contro il nuovo presidente a Washington. Dai diritti civili all’immigrazione, col timore per la tecno-oligarchia
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Migliaia di manifestanti si sono radunati oggi a Washington per la “People’s March”, una marcia di protesta contro la prossima amministrazione di Donald Trump, che assumerà ufficialmente l’incarico di 47° presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio. Il corteo si dirige verso il Lincoln Memorial, dopo essersi diviso in tre gruppi che si sono dati appuntamento in altrettante piazze della capitale.

Il tema dominante tra i partecipanti è la difesa dei diritti delle donne, della salute riproduttiva e dell’aborto, con numerosi cartelli e slogan che chiedono il rafforzamento delle politiche per la parità di genere e contro i tentativi di limitare l’accesso all’interruzione di gravidanza. Tra i motivi di protesta ci sono anche la denuncia contro quella che i manifestanti definiscono una “tecno-oligarchia” denunciata dal presidente uscente Joe Biden, e preoccupazioni legate ai diritti civili in generale.

Durante il corteo, alcuni manifestanti hanno esposto una grande effige di Trump, accusato di minacciare i diritti delle donne, degli immigrati e della comunità LGBT. L’iniziativa arriva a due giorni dall’insediamento del presidente eletto, che ha sconfitto Biden nelle elezioni del novembre 2024.

Migliaia anche in altre città degli Stati Uniti. Sebbene il numero dei partecipanti sia decisamente inferiore ai 500.000 del 2017, la manifestazione a Washington conferma che la resistenza rimane, nonostante la stanchezza e la delusione di molti. “Non avrei mai pensato di essere di nuovo qui”, ha detto una manifestante. “Le manifestazioni di massa sono state e continuano a essere una parte molto importante della resistenza, anche se la gente si sente esausta”, ha aggiunto Tamika Middleton, direttrice generale di Women’s March, una delle associazioni organizzatrici.

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