Il mondo degli scacchi italiani deve dire addio a uno dei suoi più grandi interpreti: è morto a 56 anni Federico Manca, maestro scacchista padovano di fama internazionale, che nel 1990 aveva anche vinto la medaglia di bronzo alle “Olimpiadi” della disciplina. Manca da settimane era ricoverato in gravissime condizioni a Budapest: mentre si trovava con la famiglia (lascia la moglie Barbara e una figlia 18enne) nella capitale ungherese, alla vigilia di Natale era stato colpito da un infarto. Dopo i soccorsi e un’operazione, era finito in coma. I familiari e gli amici del noto scacchista – oltre a denunciare ritardi nei soccorsi – stavano organizzando il suo rientro in Italia. Poi però le condizioni di Manca sono peggiorate, fino al decesso avvenuto nella serata di giovedì 16 dicembre.

“Perdo un grande amico e una bellissima persona, nonché il miglior scacchista padovano della storia”, ha detto il presidente del circolo scacchistico padovano, Gaetano Quaranta, al Corriere del Veneto. Manca in effetti è stato un punto di riferimento per gli scacchi in Italia: con la squadra Obiettivo Risarcimento ha vinto 14 scudetti, ma non solo. Dopo aver iniziato a giocare già a 8 anni, quando era ancora 14enne divenne il più giovane candidato Maestro d’Italia. Il titolo di Maestro Fsi arrivò nel 1985, confermato nel 1987. Tre anni dopo a Budapest vinse un torneo internazionale, giocando contro i migliori professionisti al mondo.

Proprio Budapest, dove si trovava con la famiglia per il periodo delle feste di Natale. Un suo amico, Lorenzo Cibotto, ha spiegato a Il Mattino di Padova: “A Budapest è stato operato al cuore ma, nel tentativo di risvegliarlo dopo l’intervento, qualcosa è andato storto e i medici hanno constatato un edema cerebrale. Da quel momento il coma è stata la condizione di vita di Federico”. Lui e altri colleghi stavano organizzando insieme alla moglie il suo trasporto in Italia. Purtroppo non c’è stato nulla da fare.

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