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Il debito pubblico italiano supera i 3mila miliardi di euro. Ma ora Banca d’Italia spiega che non è un problema

L'indicatore significativo per quanto concerne il debito (o il deficit) è quello in rapporto al Pil, in Italia comunque da tempo su valori elevati (139%), superiori alla media Ue
Il debito pubblico italiano supera i 3mila miliardi di euro. Ma ora Banca d’Italia spiega che non è un problema
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Il debito pubblico italiano ha superato lo scorso novembre la soglia simbolica dei 3mila miliardi di euro. Lo comunica la Banca d’Italia spiegando che il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.005,2 miliardi. Ciò è dipeso dalla crescita delle ‘”disponibilità liquide del Tesoro” (+ 21 miliardi) e dal fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (+ 3,2 miliardi).

La cifra in sé vale quel che vale, ossia poco. L’indicatore significativo per quanto concerne il debito (o il deficit) è quello in rapporto al Pil, in Italia comunque da tempo su valori elevati (139%), superiori alla media Ue. Un semplice esempio chiarisce il perché. Un conto è avere un debito di 100mila euro se si guadagnano 30mila euro l’anno. Un altro è averne uno di 200mila con redditi per oltre 100mila. Il secondo debito è, in valore assoluto, il doppio del primo ma grava molto meno sulle finanze del debitore.

A sottolinearlo è pure la stessa Banca d’Italia: “Dal punto di vista economico, ciò che rileva per valutare lo stato di salute delle finanze pubbliche di un paese non è tanto il debito pubblico in termini nominali, quanto il suo andamento in relazione alla capacità del paese di fare fronte ad esso“, scrive la banca centrale. “Il debito pubblico in termini nominali presenta variazioni del suo valore da un mese all’altro solitamente al rialzo nel corso dell’anno; le riduzioni sono più rare, di solito in mesi dove si concentrano le principali scadenze tributarie”.

“Per questo motivo, spiega (curiosamente per la prima volta) Bankitalia, solitamente il debito pubblico è espresso in rapporto al prodotto nominale. Solo per fare un esempio di una possibile discrepanza tra dinamica del debito in termini nominali e in rapporto al prodotto, in Italia nel triennio post-pandemico 2021-23 il debito nominale è aumentato di quasi 292 miliardi; in rapporto al Pil è sceso di oltre 19 punti percentuali”.

Non ha così troppo senso, se non come svago aritmetico, neppure il calcolo fatto dall’Unione nazionale consumatori. Il debito è “un record storico! Superata la soglia monstre di 3mila miliardi. Se fosse un debito per ogni italiano sarebbe pari a oltre 50mila euro, 50mila e 944 euro”, dice il presidente Massimiliano Dona.

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