“Il regime di Kiev, per fermare le forniture di gas ai Paesi europei, ha tentato un attacco utilizzando nove droni aerei“. È questa la denuncia del ministero della Difesa russo che ha accusato gli ucraini di avere attaccato, sabato scorso, una stazione di compressione del gasdotto Turkstream in Russia, proprio con l’obiettivo di bloccare le esportazioni di gas russo verso Paesi dell’Unione europea. Il tentativo è fallito e l’attività prosegue regolarmente, si aggiunge in un comunicato. Per il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, l’attacco è “la continuazione della linea di terrorismo energetico che Kiev segue da tempo, sotto la supervisione dei suoi amici d’oltremare“.
“I beneficiari di tutto – questo ha aggiunto Peskov – sono gli Stati Uniti che stanno aumentando in modo significativo, costante, le forniture di gas liquefatto ai mercati europei. Inoltre, questo gas viene venduto a prezzi molto, molto gonfiati“. Il portavoce del Cremlino ha ricordato anche che il 12 gennaio il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ne ha parlato con il suo omologo turco Hakan Fidan, così come l’amministratore delegato di Gazprom Alexei Miller con la sua controparte, la società turca Botas.
Il Turkstream è un gasdotto di esportazione composto da due linee. Una di queste è destinata alla fornitura di gas dalla Russia attraverso il Mar Nero alla Turchia, mentre la seconda ai paesi dell’Europa meridionale e sudorientale (tra cui Ungheria e Slovacchia). La sua capacità progettuale raggiunge i 31,5 miliardi di metri cubi all’anno ed è stato messo in funzione nel gennaio 2020. Dopo il sabotaggio del Nord Stream, questo rimane l’unica via per la fornitura ininterrotta di gas russo al mercato europeo. Ed è anche usato come via alternativa alle esportazioni dopo che l’Ucraina ha interrotto il transito attraverso il proprio territorio a partire dallo scorso primo gennaio, rinunciando a rinnovare il contratto fino al 2024 in vigore con Mosca.
“L’11 gennaio – si legge nella nota del ministero della Difesa russo – il regime di Kiev, per fermare le forniture di gas ai Paesi europei, ha tentato un attacco utilizzando nove droni aerei contro l’infrastruttura della stazione di compressione Russkaya nel villaggio di Gai-Kodzor (territorio della regione di Krasnodar), che fornisce l’approvvigionamento di gas attraverso il gasdotto Turkish Stream”. Il ministero comunica che tutti i droni sono stati abbattuti e non vi sono stati morti o feriti. Ma a seguito della caduta dei frammenti di un drone l’edificio e le attrezzature della stazione di misurazione del gas “hanno subito lievi danni“. “La stazione di compressione fornisce come di consueto gas al gasdotto Turkish Stream e non si sono verificati malfunzionamenti”, si aggiunge nel comunicato.