Auguri di buon anno coi nomi più strambi e indimenticabili dei sex toys
CommentiIl 1985 è stato un anno da ricordare. Michael Jackson registra We are the World, il Verona vince il suo primo scudetto, viene pubblicata per la prima volta la striscia a fumetti Calvin & Hobbes dello statunitense Bill Watterson, Sergei Bubka è il primo atleta al mondo a superare la barriera dei sei metri nel salto con l’asta e a Londra si tiene il megaconcerto Live Aid organizzato dal cantante irlandese Bob Geldof.
Tra le tante, in quell’anno, venne fondato – da quelli che erano tra i migliori professionisti del modello di pubblicità emergente e che contribuirono alla modernizzazione e alla internalizzazione della pubblicità italiana – l’Art Directors Club Italiano. Da allora, tutti gli anni, vengono premiati i lavori più rilevanti sotto il profilo creativo. La forma del premio che si dà ai vincitori è a cono. Ovviamente di design e di estrema eleganza.
Pochi ricorderanno (forse io e altri cinque) che nel 2005 fu lanciato sul mercato un innovativo sex toy che replicava un cono rosa in silicone, la cui sommità vibrava. Tutta questa premessa perché i product manager dell’industria erotica internazionale sono equiparabili ai copy della Pubblicità: inventano nomi strambi ma doverosamente indimenticabili – soprattutto se contestualizzati in altri Paesi – di vibratori, capsule per l’onanismo, dildo etc. etc. Ne ho scelto qualcuno ma potrei andare avanti fino al 2050.
TRUFFALO sembrerebbe l’ottavo nano tipicamente italiano; invece è un frustino che dà piccole scariche elettriche, made in Usa.
MUFF SHROOM è un vibratore da viaggio a forma di fungo. Più precisamente sembra una amanita. D’altra parte si usa tenendolo in… mano. Peccato che solo a pronunziarlo, le labbra si annodino come quelle di un cammello.
MINA incarna lo strap on di ultima generazione. Hands free e modulabile da remoto. Probabilmente all’apice del piacere ti fa cantare “Brava brava, sono tanto bravaaaaa”
VIBALLDO ha il suono dello screanzato di turno che sfidi a duello. E’ un device con dieci differenti vibrazioni per titillare lo scroto.
LUNA LOCKDOWN ed è subito ansia da Covid19. Nome altresì perfetto del sex toy maschile fluorescente – e notturno – che ingabbia il pene.
ROCK AROUND THE COCK ti fa scattare il dito alla Fonzie e quel guizzo sculettante anni ’50, magari attorno a un totem a forma di dildo. Trattasi però di gioco di società.
OUCH! Ha persino il punto esclamativo ed è onomatopeico come quando Paperino prende una sberla da Zio Paperone. Sarebbe stato meglio un “EEEK”: nel linguaggio dei fumetti significa “acuto urlo di piacere” e sarebbe adatto per il butt plug in metallo con diamante all’estremità.
ROMP pensi al Pronto Soccorso ed a qualcosa che è rimasto incastrato nei pertugi. In tedesco però significa “scatenarsi” e va bene per la linea colorata e giovane di modulatori del piacere dalle forme ergonomiche.
ORGIEGLOW attizza gli umarelles che fantasticano su una gang bang in un igloo della Lapponia. E’ un olio profumato afrodisiaco oleoso, adatto a tutte le età, ottuagenari compresi.
FUNKY BUNNY che fa tanto Studio54. E’ facile da pronunciare ed è il nome perfetto per il doppio vibratore colorato.
Concludendo, auguro un anno sempre più in alto per chi ce l’ha profumato purché non sia così tenero che si tagli con un grissino.
