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“Metro” chiude, stop all’attività dei giornalisti dal 31 dicembre. Il Cdr: “La comunicazione arrivata alla vigilia di Natale”

La New Media Enterprise Srl (in liquidazione), società editrice del quotidiano freepress e del sito metronews.it, ha comunicato la decisione alla rappresentanza sindacale
“Metro” chiude, stop all’attività dei giornalisti dal 31 dicembre. Il Cdr: “La comunicazione arrivata alla vigilia di Natale”
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Interruzione della produzione dal 23 dicembre 2024 e dell’attività lavorativa giornalistica dal 31 dicembre 2024. È questa la comunicazione arrivata al Comitato di redazione dalla società editrice del quotidiano freepressMetro” e del sito metronews.it. Lo rende noto stesso Cdr di Metro sottolineando come la comunicazione della Nme – New Media Enterprise Srl (in liquidazione) sia arrivata “con perfetto e cinico tempismo alla vigilia di Natale“.

Il Cdr fa anche il punto di quanto accaduto prima, “mentre sono state avviate le trattative – con il sostegno sindacale dell’Associazione Stampa Romana e dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti – per garantire la massima protezione alle colleghe e ai colleghi”. Viene ricordato l’approdo di Metro in Italia, “da un’idea nata nel Nord Europa”, avvenuto il 3 luglio del 2000 a Roma e pochi mesi dopo a Milano. “È apparso subito come una salutare rivoluzione nel coacervo di intrecci tra imprenditoria e politica che caratterizza la gestione dell’editoria e della pubblicità nel nostro Paese”, scrive il Cdr. “Il suo arrivo ha portato anche delle innovazioni giornalistiche – il ‘Metro style’ – che oggi sono divenute imprescindibili: dalla sintesi dei testi alle infografiche, dall’attenzione a tutte le sensibilità alla paritaria rappresentazione di genere”.

“L’esperienza di Metro in questi quasi 25 anni – si legge ancora nella nota – è stata incredibilmente libera, senza vincoli né imposizioni che non fossero il rispetto delle lettrici e dei lettori che prendevano – a loro volta liberamente – le copie dai dispenser. L’essere gratuiti ha costituito una sfida quotidiana in più, per ribaltare gli stereotipi e costruire ogni giorno stima e autorevolezza con la qualità del nostro lavoro”.

Poi l’inizio della “parabola discendete” e “il colpo definitivo” che, secondo il Cdr, “è venuto dall’improvvida gestione degli editori nostrani che hanno accompagnato Metro al capolinea”. “Le giornaliste e i giornalisti di Metro hanno vissuto anni di crescente precarietà, hanno accettato responsabilmente ammortizzatori sociali sempre più pesanti senza far mai mancare il proprio impegno professionale per garantire la massima qualità possibile dell’informazione. Sino all’ultimo – sottolinea il Comitato di redazione – si sono fatti carico delle conseguenze dei tagli e della crisi. E ora, giusto alla vigilia di Natale, si ritrovano insieme alle loro famiglie a fare i conti con l’amara assenza di qualsiasi prospettiva lavorativa“.

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