Roma, 14 apr. - (Adnkronos) - Con un pugno partito dalla mano destra finì un'amicizia epocale tra due dei più celebri scrittori sudamericani. In un cinema di Città del Messico, il 13 febbraio 1976, Mario Vargas Llosa, probabilmente senza premeditazione, sferrò un cazzotto al volto dell'allora inseparabile compagno, il colombiano Gabriel Garcia Marquez, a cui fece un occhio nero e procurò anche una contusione al naso. Per tre decenni le circostanze di quell'epica scazzottata sono rimaste imprecisate e su quell' episodio è aleggiato il mistero.
Di quella lite si è sempre parlato in modo piuttosto vago, fino alla primavera del 2007, quando a rivelare con precisione quello che accadde in quella sala cinematografica fu la pubblicazione di due fotografie in bianco e nero, accompagnate da nuovi dettagli, che hanno offerto precisazioni su quello scatto d'ira che portò Vargas Llosa, morto domenica 13 aprile a 89 anni, a ricorrere alle maniere forti.
Il pugno fu sferrato per gelosia: lo ha raccontato il fotografo messicano Rodrigo Moya, testimone del pugno. Fu Moya, infatti, scattare le foto a Marquez il 14 febbraio 1976, cioè il giorno dopo il fattaccio. Fu lo stesso Garcia Marquez a presentarsi nello studio del fotografo a Città del Messico. E questo perché l'autore di 'Cent'anni di solitudine' riteneva necessario documentare con un'immagine la fine di quell'amicizia. Che si era conclusa non per motivi politici, come si era sempre sospettato, ma per motivi apparentemente più banali: per una donna, per gelosia.
Le foto della lite tra i due ex amici hanno visto la luce in occasione dell'ottantesimo compleanno di Gabriel Garcia Marquez e di fatto alla vigilia di un'annunciata riconciliazione tra i due grandi scrittori. Non c'e' stato bisogno di alcun atto pubblico di contrizione per gli illustri intellettuali sudamericani e neanche di una spiegazione puntigliosa sui reali motivi che li portarono a scontrarsi in quel cinema messicano nel 1976. Il loro riavvicinamento è stato segnato simbolicamente dalla pubblicazione di un'edizione speciale di 'Cent'anni di solitudine', realizzata per festeggiare il quarantennale della sua apparizione (1967), che contiene una prefazione di Vargas Llosa. '
'L'iniziativa editoriale ha avuto il consenso dei due scrittori'', dichiarò nel 2007 un portavoce dell'Accademia Reale di Spagna che patrocinò la pubblicazione. Per quel volume-omaggio, Vargas Llosa dette l'autorizzazione a pubblicare nell'edizione speciale del romanzo di Garcia Marquez il suo celebre saggio del 1971 dedicato all'opera dell'ex amico, dal titolo ''Storia di un deicidio''. Dopo la lite del 1976 lo scrittore peruviano aveva sempre rifiutato l'autorizzazione a ripubblicare quel testo elogiativo verso il collega colombiano.
Tempi più recenti, nel 2017, tre anni dopo la morte di Gabriel Garcia Marquez, avvenuta nel 2014, lo scrittore peruviano ha voluto rendere pubblicamente omaggio al grande scrittore colombiano una con una conferenza all'Università Complutense di Madrid. "Più che un intellettuale", Marquez è stato "un vero artista, un poeta. Non era in grado di spiegare il suo talento e ha lavorato attraverso l'intuizione, l'istinto, non attraverso una riflessione intellettuale, concettuale, perchè aveva una volontà straordinaria di sorprendere con aggettivi, avverbi e trama", disse Vargas Llosa in quell'occasione.
"Sono stato abbagliato", aggiunse, da 'Cent'anni di solitudine', che è "un meraviglioso, straordinario romanzo". "Ci si rende conto di una straordinaria complessità intellettuale quando si studia i libri di Gabo - ha aggiunse - ma non sono certo che egli fosse cosciente delle cose magiche che egli ha scritto".
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