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Una settimana di sciopero paga: gli “schiavi dei divani” raggiungono l’accordo con l’azienda. Contratti stabili e stipendi più alti

La protesta degli "schiavi dei divani" si conclude con la firma in prefettura che prevede anche una soluzione abitativa per i dipendenti costretti a vivere in un dormitorio. Il Sudd Cobas: "Premiato il coraggio dei 17 che si sono ribellati a un sistema di sfruttamento"
Una settimana di sciopero paga: gli “schiavi dei divani” raggiungono l’accordo con l’azienda. Contratti stabili e stipendi più alti
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Dopo quasi una settimana di sciopero e presidio permanente, i lavoratori della Sofalegname Srl, fornitrice del Gruppo 8, hanno ottenuto una vittoria storica. In prefettura è stato firmato un accordo che prevede contratti a tempo indeterminato, una soluzione abitativa per i dipendenti costretti a vivere nel dormitorio di Via Meucci a Forlì e un accordo integrativo migliorativo del contratto collettivo nazionale del settore legno artigianato. Negli ultimi giorni anche i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno sostenuto i lavoratori.

“Una vittoria importantissima – dichiara Sarah Caudiero di Sudd Cobas – che premia il coraggio di 17 lavoratori che hanno deciso di ribellarsi a un sistema di sfruttamento che prevedeva 12 ore di lavoro al giorno per 6 giorni a settimana. Qualcuno diceva che queste cose non si risolvono così, ma questo sciopero dimostra il contrario: la sindacalizzazione è la chiave per garantire l’applicazione dei contratti e delle norme sul posto di lavoro”.

L’accordo va oltre la semplice regolarizzazione. Prevede anche miglioramenti economici e normativi sul contratto nazionale, riconoscendo che lo sfruttamento non si combatte solo eliminando il lavoro nero, ma anche affrontando il problema del lavoro povero, spiegano i sindacalisti. “Paghe inferiori ai nove euro l’ora non sono dignitose – aggiunge Caudiero – ed è fondamentale costruire un’alternativa per tutti i lavoratori sfruttati”. Questo risultato si inserisce nel contesto del movimento 8×5 portato avanti dal sindacato che punta a garantire turni di 8 ore per 5 giorni lavorativi, un obiettivo che ora diventa realtà anche a Forlì. “Il movimento 8×5 non si limita a conquistare diritti e dignità, ma costruisce strumenti e comunità – spiega ancora Caudiero – per liberare il territorio da condizioni inumane di sfruttamento e di vita”. L’assemblea dei lavoratori ha espresso gratitudine a tutti i solidali di Prato e Forlì che hanno sostenuto lo sciopero, sottolineando come questa vittoria rappresenti un modello per altre battaglie.

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