La pistola, i documenti falsi, il manifesto di odio verso le compagnie assicurative. A cinque giorni dall’assassinio del Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson – ucciso il 4 dicembre a Manhattan, la polizia americana ha arrestato in Pennsylvania Luigi Mangione, 26 anni, giudicato “una persona di forte interesse” nel caso dell’omicidio. La chiave per la sua cattura, avvenuta in un McDonald’s di Altoona, è stata la foto del volto diffusa dalle autorità. La pistola che aveva con sé poteva sparare proiettili calibro 9mm e potrebbe essere stata prodotta con una stampante 3-D. È stato fermato grazie a una soffiata: viaggiava su un Greyhound, linea americana di autobus a lunga percorrenza, e ha esibito un documento falso alle forze dell’ordine in un ristorante della catena di fast food. Un documento – col nome di Mark Rosario – identico a quello che il presunto killer ha mostrato quando si è registrato in un ostello nell’Upper West Side il 24 novembre, scrive il New York Times. Per il momento, Mangione è soggetto in Pennsylvania ad accuse legate al possesso di armi da fuoco e le autorità stanno lavorando alla sua estradizione nello Stato di New York. Quanto al movente, “sembra che abbia una certa ostilità nei confronti delle aziende americane”, ha detto Kenny. Per essere incriminato a New York, dove non ha precedenti penali, dovrà essere estradato.

Il profilo – Mangione è nato e cresciuto in Maryland, con legami a San Francisco. Il suo ultimo domicilio recente era a Honolulu, Hawaii. Nel 2016 si era diplomato da primo della classe alla Gilman School una scuola privata solo maschile di Baltimora, nel Maryland. Nel discorso di fine anno ai compagni (l’onore riservato al primo del corso) aveva descritto la sua classe come di ragazzi “pieni di nuove idee e che sfidano il mondo attorno a loro”. Luigi aveva anche ringraziato i genitori per aver speso per mandarlo a scuola. La retta della Gilman è di 37mila dollari all’anno, “non un piccolo investimento“, aveva detto il liceale. Poi si è laureato in ingegneria all’Università della Pennsylvania, ateneo della Ivy League, dove aveva preso anche un master. L’anno prima della laurea aveva lavorato come assistente didattico sull’intelligenza artificiale a Stanford. Secondo i post on line sul sito Goodreads, una piattaforma online creata per condividere libri, i suoi interessi erano per la letteratura anti-establishment con un posto d’onore per Kaczynski. È parente di un deputato repubblicano al parlamento statale del Maryland: Luigi e Nino Mangione sono cugini.

La famiglia di Nino Mangione ha stretti legami con la comunità italo-americana di Baltimora. Un nonno, Joseph Zannino, è stato membro dell’Order Sons of Italy e del comitato che ha portato all’istituzione del Columbus Day come festa nazionale. Un altro nonno, Nicholas Mangione, era un imprenditore immobiliare cresciuto in una povera famiglia di emigranti italiani. Sulla sua pagina Facebook Nino Mangione si identifica come “un repubblicano conservatore” che “si batte per la libertà e il futuro del Maryland“.

Il “manifesto” e la rabbia verso le compagnie assicurative sanitarie – Secondo quanto riferito in precedenza, Mangione aveva con sé un ‘manifesto’ scritto a mano che criticava le aziende assicurative sanitarie nell’anteporre i profitti alla cura delle persone. Proprio come Theodore Kaczynski, il matematico pluriassassino di Harvard soprannominato Unabomber che negli anni Novanta tenne in scacco l’America con una catena di pacchi bomba e che Luigi aveva dimostrato di ammirare mettendo il like sui suoi scritti nei social. Il documento scritto a mano, secondo la Cnn, contiene un atto di accusa contro la “corporate America” e in particolare le mutue private che antepongono i profitti al bene degli assicurati. “Questi parassiti se la sono cercata… Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto”, sono alcune delle frasi scritte da Mangione, che dice di aver agito da solo e di essersi autofinanziato. Secondo il New York Post, il ragazzo era rimasto scioccato per come era stato trattato un parente malato.

Tutto confermerebbe dunque quello che è stato fin dall’inizio il sospetto degli investigatori di un killer “arrabbiato” col sistema miliardario delle mutue: gli ultimi tasselli dopo le tre parole incise sui bossoli trovati sul luogo del delitto – “deny, delay, depose” evocavano quelle usate dalle assicurazioni come UnitedHealthcare per negare i rimborsi – così come i soldi finti del Monopoli (il gioco per molti simbolo dell’avidità delle corporation) che l’assassino aveva ficcato nello zaino di marca abbandonato a Central Park assieme al giaccone firmato Tommy Hilfiger.

L’omicidio di Thompson sotto l’Hilton di Midtown, dove il ceo si preparava a parlare alla conferenza degli investitori, aveva scioccato New York e il mondo del business. UnitedHeathcare è uno dei colossi sanitari globali, celebre per i giganteschi profitti e l’alta percentuale di richieste di risarcimento negate. L’assassino lo aveva aspettato davanti all’albergo all’alba del 4 dicembre, aveva scaricato sull’executive la pistola centrandolo alle spalle e a una gamba. Thompson era stato dichiarato morto pochi minuti dopo in ospedale mentre il killer si dava alla fuga su una e-bike e poi in taxi per raggiungere la stazione dei Greyhound sotto il ponte di George Washington facendo perdere le sue tracce fino a a oggi.

Il fermo – Nel McDonalds’ di Altoona, Pennsylvania, un anziano cliente lo ha riconosciuto, e allertato poi il 911. Con sé l’uomo aveva anche “un manifesto“, una pistola con silenziatore – simile a quella usata nell’omicidio – quattro documenti di identità falsi e altri oggetti. Tutti elementi in linea con quello che le autorità sanno dell’uomo che ha ucciso Thompson. I suoi funerali sono in programma oggi in forma privata a Minneapolis.

Le foto e gli oggetti – Sabato le autorità di New York aveva diffuso altre due foto, una delle quali scattata in un taxi. In entrambi i casi il volto del ricercato era coperto da una mascherina chirurgica azzurra. La polizia aveva anche annunciato il contenuto dello zaino che il killer avrebbe abbandonato a Central Park prima di lasciare Manhattan: all’interno c’erano un giaccone Tommy Hilfiger e dollari falsi del Monopoli.

L’omicidioThompson è stato ucciso davanti al New York Hilton Midtown, a circa 450 chilometri da Altoona, da un assalitore mascherato che l’ha colpito alle spalle. L’assassinio è avvenuto intorno alle 6:45 del mattino, come testimoniato dai filmati di sorveglianza, con il sospetto che è fuggito a piedi e poi in bicicletta verso Central Park. L’ultimo filmato del presunto assassino lo colloca al deposito degli autobus di Upper Manhattan, secondo la polizia newyorkese.

La compagnia assicurativa – “La nostra speranza è che l’arresto di oggi porti un po’ di sollievo alla famiglia di Brian, agli amici, ai colleghi e a molti altri colpiti da questa tragedia indicibile”, ha affermato in una nota rilanciata dai media Usa un portavoce di UnitedHealthcare, il colosso del settore assicurativo-sanitario di cui Brian Thompson era amministratore delegato, in risposta all’arresto di Mangione. “Ringraziamo le forze dell’ordine e continueremo a lavorare con loro su questa indagine. Chiediamo a tutti di rispettare la privacy della famiglia mentre è in lutto”, ha detto il portavoce.

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