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Presentato alla Fiera di Più Libri Più Liberi 'Conversazioni sul futuro', scritto da Giulio Gambino e frutto di due anni di incontri avvenuti tra il dicembre 2021 e il maggio 2023, nella casa romana del sociologo e professore
“Domenico De Masi guardava al presente, pensando sempre al futuro. Ha avuto il coraggio che spesso è mancato al centrosinistra, per esempio quando ha lanciato proposte come quella della riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio, l’idea del salario minimo. Lavorava a modelli di sviluppo partendo dai dati. Nella sua visione c’era anche il racconto di un’Italia che non riesce a prendere atto di questa società post-industriale. Di lui spaventa una visione del lavoro che parte dal punto di vista di chi è in difficoltà. Oggi, con la sua esperienza, con la sua capacità di smussare gli angoli, sarebbe stato un ottimo federatore per il centrosinistra“. A spiegarlo Luca De Carolis, giornalista del Fatto Quotidiano, nel corso della presentazione a Roma, alla Fiera di ‘Più Libri Più Liberi’, del libro edito da PaperFirst Conversazioni sul futuro, scritto da Giulio Gambino, direttore di Tpi, frutto di due anni di incontri avvenuti tra il dicembre 2021 e il maggio 2023, nella casa romana del sociologo e professore.
Un dialogo in cui De Masi ripercorre i primi anni della sua vita e la sua formazione e affronta con lucidità alcuni fra gli argomenti più divisivi del nostro tempo, offrendo una spiegazione, e in alcuni casi una possibilità di soluzione, ai problemi esistenziali dell’uomo nell’età post-industriale. L’alienazione del lavoro, il tempo libero, l’ozio creativo, passando per l’idea del reddito di cittadinanza e il diritto a essere felici, sono i temi toccati nel libro che affronta l’eredità e il pensiero di De Masi.
“Spesso parlavamo di politica, ci scontravamo perché lui sosteneva ancora l’esistenza della destra e della sinistra, mentre io quando vedo Pd e Fratelli d’Italia votare allo stesso modo in Europa, come sul voto per il bis della commissione Ue della guerrafondaia Ursula von der Leyen, e non fare nulla di concreto per fermare il genocidio in Palestina non ho alcuna fiducia”, rivendica Alessandro Di Battista, che ha partecipato alla presentazione del libro, insieme a De Carolis, all’autore Gambino e alla presidente e ad di Seif, Cinzia Monteverdi.
De Carolis ricorda come De Masi fosse convinto della necessità per Pd e M5s di allearsi: “Federatore? Non avrebbe mai voluto l’onere e onore, ma nemmeno i partiti lo avrebbero permesso. Dal Pd De Masi era mal visto”, spiega Gambino. E durante la presentazione viene ricordato anche l’ex premier Mario Draghi e il caso dell’intervista rilasciata dal sociologo al Fatto Quotidiano, in cui De Masi svelò di come Draghi avesse chiesto a Grillo di rimuovere Conte dal M5S. Un’intervista che fece fibrillare il governo e accelerò la sua caduta. “Draghi? La sua agenda, questo oggetto misterioso, senza di lui arriveranno le cavallette, scrivevano. Non sono arrivate. E molte iniziative, a partire dalla giustizia e sulla strategia in Ucraina, sono le stesse del governo Meloni. Era politicamente mediocre, uno dei responsabili della crisi politica, economica ed etica dell’UE”, l’ha bocciato Di Battista.