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Presidi in burnout e insonni da Nord a Sud. “Manca senso di riconoscimento da parte dello Stato”

Il sondaggio, cui hanno partecipato ben 1.892 dirigenti scolastici di scuole statali di tutta Italia, ha restituito un quadro inquietante
Presidi in burnout e insonni da Nord a Sud. “Manca senso di riconoscimento da parte dello Stato”
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I dirigenti scolastici italiani hanno ritmi di lavoro elevati, sono stressati, in burnout e non sono soddisfatti dell’amministrazione. Anzi è proprio quest’ultima a creare loro problemi. È il risultato dell’indagine, coordinata da Caterina Fiorilli, professoressa di psicologia dello sviluppo e dell’educazione presso l’Università Lumsa-Roma, presentata dall’Associazione nazionale presidi.

Il sondaggio, cui hanno partecipato ben 1.892 dirigenti scolastici di scuole statali di tutta Italia, ha restituito un quadro inquietante delle sollecitazioni a cui sono sottoposti. La misurazione, coerente con le metodologie adottate a livello internazionale, ha riguardato i fattori di rischio, quelli di protezione e lo stato della salute psicofisica.

Un quadro a tinte fosche che mette a rischio proprio la scuola. L’organizzazione dei capi d’istituto è senz’altro complessa tanto che il 47 per cento sostiene di accumulare spesso del lavoro e il 53% di non avere tempo per svolgere tutte le mansioni lavorative. I presidi denunciano il fatto di dover controllare più situazioni e la maggioranza dice di dover prendere decisioni difficili. Le conseguenze di tutto ciò sono soprattutto sul lato emotivo: il rischio per la salute psicofisica dei dirigenti, pur diminuito rispetto alla rilevazione del 2018, rimane ben sopra il livello di guardia e contestualmente si è ridotta, rispetto al 2018, la percezione di essere in buona salute: il 39% accusa persino sintomi depressivi e il 33% ha problemi somatici o cognitivi. Più della metà (54%) fa fatica anche a prendere sonno.

Ma cos’è che manda in tilt i presidi al punto che l’80% ha delle conseguenze sul piano della vita privata? Il ministero dell’Istruzione. Sembra inverosimile ma a intralciare il lavoro dei dirigenti è lo Stato stesso. A detta degli intervistati manca chiarezza sul proprio ruolo e un senso di riconoscimento. Le dirigenti mostrano maggiori segnali di stress, burnout, problemi di sonno, sintomi depressivi e somatici. Dati che, per una volta, uniscono Nord, centro e Sud senza creare distinzioni tra un’area e l’altra del Paese.

Nel commentare i risultati della ricerca Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, ha sottolineato “come la complessità e le responsabilità connesse alla professione del dirigente scolastico continuino a crescere, aumentando di conseguenza i fattori di rischio per la salute dei colleghi. La ricerca e la denuncia della situazione non bastano. Per questo promuoviamo da tempo iniziative per dare evidenza alle condizioni di lavoro nella scuola, che incidono sull’efficacia e sulla qualità dei risultati del dirigente. I dati ci spingono ancora una volta a chiedere con fermezza all’amministrazione di occuparsi della problematica così come normativamente previsto”. Il numero uno dell’associazione ha chiesto immediatamente un incontro in viale Trastevere.

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