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Crisi dell’auto, pioggia di licenziamenti nell’indotto di Stellantis, restano a casa più di 250 lavoratori

Crisi dell’auto, pioggia di licenziamenti nell’indotto di Stellantis, restano a casa più di 250 lavoratori
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La Trasnova, azienda di logistica, ha annunciato il licenziamento collettivo di 97 lavoratori impiegati negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi. La decisione a causa della “volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere” dal 31 dicembre. La comunicazione è stata inviata ai sindacati di categoria. Dei 97 esuberi, 54 sono impegnati nel solo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, dove da giorni i lavoratori Trasnova stanno bloccando gli ingressi merci della fabbrica, provocando, di fatto, il fermo delle produzioni.

La Trasnova è un’azienda che ha sede in provincia di Frosinone, a cui Stellantis ha affidato negli ultimi anni l’appalto dell’attività di logistica degli stabilimenti per spostare le auto prodotte sui piazzali, dove vengono caricate sulle bisarche. Trasnova opera anche attraverso subappalti, difficilmente quantificabili in modo preciso secondo i sindacati. A Rivalta, per esempio, ci sono altri 40 lavoratori della cooperativa Csa a cui Trasnova subappalta il lavoro, a Pomigliano altri 35 di Logitech. La difficoltà nasce anche dal fatto che i lavoratori hanno contratti diversi, in parte quello metalmeccanico in parte dei trasporti.

Una delle strategie adottate da Stellantis per limitare gli esuberi nel proprio organico è quello di riportare all’interno del suo perimetro aziendale attività che erano state esternalizzato in passato, “scaricando” i licenziamenti sui fornitoti. Sempre in tema di crisi delle filiere automotive, mercoledì scorso è stata annunciata a sorpresa la messa in liquidazione di Stanadyne, azienda di Castenedolo, nel bresciano, controllata da un gruppo statunitense. Sono a rischio più di cento posti di lavoro.

“Quella di Trasnova è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il governo non interviene in maniera decisa: intervenga e imponga a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia”, afferma la Fiom-Cgil ribadendo “la richiesta alla presidente del Consiglio di convocare a palazzo Chigi il presidente di Stellantis”.

Altri 150 licenziamenti sono stati annunciati da Teknoservice e Logitech che lavorano in subappalto da Trasnova. I lavoratori coinvolti sono impegnati nella logistica dello stabilimento Stellantis di Melfi. Lo ha reso noto la Uilt Basilicata, evidenziando che “stessa comunicazione è arrivata per gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano, ritenuti esuberi per le esigenze produttive dell’azienda a causa della volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere dal 31 dicembre”. Per i sindacati “i licenziamenti sono inaccettabili e così come ribadito in più occasioni chiediamo che la procedura sia bloccata nell’immediato. Stellantis deve assumersi le sue responsabilità davanti al Paese e porre rimedio con un piano industriale che garantisca l’indotto e l’occupazione”.

“È un dovere essere a Pomigliano dove il disastro Stellantis sta travolgendo anche i lavoratori dell’indotto. 97 dipendenti di Transnova operanti in tutta Italia hanno ricevuto una lettera di licenziamento oggi. Sono circa 295 in totale a perdere il posto a fine dicembre considerando anche i lavoratori di Logitech e Teknoservice. Non li lasceremo soli”, dice Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione questioni regionali, a margine dell’incontro all’esterno dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco tra la delegazione del Pd, guidata da Elly Schlein e i lavoratori di Trasnova.

“Licenziare oltre 90 persone in questo periodo dell’anno è inaccettabile e riprovevole. Esprimo la mia solidarietà a tutti i lavoratori di Trasnova, che oggi si trovano ad affrontare una situazione difficile e ingiusta”, dichiara in una nota il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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