Roma, 9 apr. (Labitalia) - "Il 2025 è un anno di ricorrenze significative per l’Italia. Celebriamo gli 80 anni dalla Liberazione, un evento che ha posto le basi per la nascita della nostra Repubblica e della Costituzione. Come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno, queste ricorrenze non sono solo date sul calendario, ma momenti fondativi della nostra democrazia, pietre miliari che hanno plasmato la nostra identità nazionale. In questo contesto, l’80° anniversario di Manageritalia assume un significato ancora più profondo, perché racconta di un’organizzazione che ha accompagnato lo sviluppo economico e sociale dell’Italia in tutte le sue fasi. Celebrare questa ricorrenza significa anche riflettere sul nostro tempo". Così Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, all'evento a Roma per gli 80 anni dell'organizzazione dei manager, nata appunto nella Capitale il 9 aprile 1945.
"Nel 2003 - prosegue - abbiamo ampliato il nostro campo di azione, includendo quadri e alte professionalità. La leadership non si esaurisce nei soli ruoli dirigenziali: si estende a tutti coloro che, con il loro lavoro e la loro visione, contribuiscono al successo delle organizzazioni. Negli ultimi anni, la figura del dirigente è cambiata profondamente, integrando nuove competenze e responsabilità. Il futuro vede una leadership sempre più inclusiva, digitale e orientata alla sostenibilità. In un panorama lavorativo dove le barriere tradizionali tra quadri, dirigenti e altre figure professionali si assottigliano, Manageritalia sarà chiamata a rappresentare chiunque assuma ruoli chiave nello sviluppo delle imprese". Secondo Ballarè, "il contratto collettivo nazionale sarà sfidato da nuove dinamiche. Rinnovare il patto sociale tra lavoratori, imprese e istituzioni, mantenendo alta la qualità della rappresentanza, sarà essenziale". "Il welfare dovrà evolversi in modelli flessibili e personalizzati, anche grazie alle potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale. Il futuro della leadership aziendale non potrà prescindere dal coinvolgimento delle nuove generazioni. Promuovere il talento giovanile, supportare le transizioni di carriera e favorire l’inclusione saranno elementi chiave per garantire che il management italiano resti un motore di innovazione e sviluppo, sempre al passo con l’evoluzione delle competenze richieste", aggiunge.
"Oggi rappresentiamo oltre 45.000 associati. Abbiamo registrato una crescita continua, in particolare tra i dirigenti attivi e le donne manager. La nostra rete, composta da 14 associazioni aderenti, fondi bilaterali, società di servizio e oltre 1.000 persone direttamente coinvolte, è il cuore pulsante di Manageritalia. Siamo presenti su tutto il territorio nazionale, vicini ai nostri associati e capaci di cogliere e rispondere alle esigenze locali. Rafforzare il legame con i territori e valorizzare il dialogo con le istituzioni rimane una priorità, perché il nostro ruolo è tanto nazionale quanto locale. Guardando indietro, possiamo dire con orgoglio che Manageritalia ha camminato insieme all’Italia" ha aggiunto ancora Ballarè. L'organizzazione, ha continuato, "ha contribuito alla ricostruzione, ha accompagnato il boom economico, ha affrontato le crisi, l’integrazione europea, la globalizzazione". "E oggi, in un’epoca segnata non solo dalle transizioni digitali e sostenibili, ma anche da nuove tensioni internazionali, spinte protezionistiche e incertezze nei mercati globali, i manager continuano a essere figure centrali per il progresso del Paese. Se questi 80 anni ci insegnano qualcosa, è che il cambiamento è inevitabile, ma può essere guidato con visione e determinazione. Più che mai, oggi, abbiamo il compito di rafforzare il nostro ruolo di promotori di innovazione e sostenibilità per affrontare con lucidità anche i nuovi scenari globali e prepararci al futuro", ha continuato. "Guardare ai prossimi 80 anni significa dunque immaginare come la figura del manager e il ruolo di Manageritalia possano evolvere in un contesto in costante trasformazione. Le sfide che si profilano all’orizzonte richiedono un approccio innovativo e la capacità di anticipare e gestire al meglio i cambiamenti strutturali nel mondo del lavoro, nei modelli contrattuali e nel sistema di welfare", ha ribadito.
"Non è la prima volta che il nostro Paese si trova ad affrontare momenti complessi e sfide globali. Ma è proprio nei momenti più difficili che l’Italia ha saputo reagire con coraggio e visione. Fondata nel 1945, in un’Italia che usciva dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale, Manageritalia è stata fin da subito protagonista di un percorso che ha affiancato il Paese in ogni fase della sua crescita. I nostri padri fondatori ebbero una visione chiara: i manager non erano semplici esecutori, ma protagonisti. della ricostruzione economica e sociale. Fu sotto la loro guida che nacquero le prime strutture organizzative e si avviò quel percorso di rappresentanza e contrattazione che, nel 1948, portò alla firma del primo Contratto Collettivo per i dirigenti delle aziende commerciali". Secondo Ballarè, "sin dagli inizi, Manageritalia ha messo al centro il benessere e la crescita dei propri associati". "Questo impegno si è tradotto nella creazione di un sistema di welfare unico, che ancora oggi rappresenta una garanzia fondamentale per migliaia di manager e le loro famiglie e un fattore strategico di crescita per le aziende che ne valorizzano le competenze. Il Fasdac per la sanità integrativa, il Fondo Mario Negri per la previdenza complementare, il Fondo Antonio Pastore per la previdenza integrativa individuale, e il Cfmt per la formazione professionale: questi strumenti non solo tutelano i nostri associati, ma li preparano ad affrontare le sfide di un mondo del lavoro in continua evoluzione", sottolinea. "Il nostro contratto, in particolare per quanto riguarda il sistema di welfare, è stato spesso un modello -spiega ancora- per altri contratti collettivi. La formazione, il supporto e la tutela dei dirigenti non sono mai stati solo un beneficio: sono una responsabilità verso lo sviluppo delle imprese e del Paese. Abbiamo così accompagnato e sostenuto la crescita del terziario di mercato, settore trainante della nostra economia che oggi vale il 59% del Pil. Non a caso, negli ultimi quarant’anni , mentre i dirigenti privati sono cresciuti del 15%, quelli con i nostri contratti sono raddoppiati", conclude.
"Abbiamo una visione per il Paese. In un’epoca che richiede coesione, visione e responsabilità, i manager possono contribuire a costruire un’Italia più moderna, giusta e competitiva. Una Repubblica capace di trasformarsi, mettendo al centro la persona, il lavoro, il merito, le competenze e il valore della conoscenza. Per questo, la visione di Manageritalia guarda al futuro del Paese, alla sua capacità di rinnovarsi, investendo nel capitale umano e nella sostenibilità. Un Paese in cui il contributo dei manager non sia solo quello di guidare le imprese, ma anche quello di ispirare e servire la collettività, attraverso la competenza, il senso di responsabilità e la volontà di costruire insieme il bene comune. Questo anniversario non è solo una celebrazione del passato, ma un invito a guardare avanti con coraggio e determinazione. Manageritalia non è solo un’associazione: è una comunità, una rete di persone che ogni giorno contribuiscono al progresso del nostro Paese" ha concluso.