Traballa la tregua tra Israele e Libano inaugurata appena tre giorni fa. Sabato le Idf, le forze armate israeliane, hanno annunciato di aver condotto più attacchi oltre il confine contro “attività che rappresentavano una minaccia per lo Stato di Israele, violando gli accordi di cessate il fuoco”. In particolare, comunica il portavoce in lingua araba Avichai Adraee, un raid aereo ha colpito un veicolo su cui i miliziani di Hezbollah (il gruppo jihadista filoiraniano libanese) stavano caricando lanciarazzi, scatole di munizioni e “altro equipaggiamento militare”. Inoltre, viene riferito, “è stata monitorata un’attività terroristica in una struttura di Hezbollah” alla periferia del villaggio di Baisariyeh, a sud di Sidone, che conteneva “piattaforme missilistiche” colpite dai caccia. Infine, l’aeronautica ha condotto un attacco su un veicolo militare che operava nell’area di un sito di produzione di razzi del gruppo a Majdal Zoun, poco lontano dal confine. Secondo il ministero della Sanità libanese, quest’ultimo raid “ha ferito tre persone, tra cui un bambino di sette anni”.
#عاجل جيش الدفاع عمل اليوم ضد أنشطة في لبنان شكلت تهديدًا على دولة إسرائيل وخرقًا لتفاهمات وقف إطلاق النار
????عمل جيش الدفاع خلال اليوم في أعقاب عدة أنشطة في لبنان شكلت تهديدًا على دولة إسرائيل وخرقًا لتفاهمات وقف إطلاق النار.
????في وقت سابق اليوم تم رصد وصول عدد من المسلحين إلى… pic.twitter.com/9IwQQ3egLb
— افيخاي ادرعي (@AvichayAdraee) November 30, 2024
Nello stesso tempo le Idf hanno dichiarato che imporranno nuovamente il coprifuoco notturno nel Libano meridionale. Il portavoce Adraee ha comunicato che dalle 17 di sabato alle 7 di domenica “è severamente vietato” attraversare in direzione sud il fiume Litani, la linea a nord della quale Hezbollah deve ritirarsi in base all’accordo di tregua. Le forze israeliane sono ancora schierate nel Libano meridionale – dopo l’invasione del 30 settembre scorso – e hanno sessanta giorni di tempo per ritirarsi: gli sfollati potranno rientrare solo in un momento successivo. Già il giorno dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’esercito di Beirut aveva accusato Israele di ripetute violazioni. Annunciando l’intesa, il premier Benjamin Netanyahu aveva sottolineato che l’Idf avrebbe mantenuto “la completa libertà di azione militare” e avrebbe colpito se Hezbollah avesse “tentato di riarmarsi”. Sempre sabato l’esercito dello Stato ebraico ha fatto sapere – diffondendo le immagini – di aver trovato un magazzino di armi di Hezbollah nascosto all’interno di una moschea nel Libano meridionale, durante i controlli effettuati nei giorni scorsi.
Sabato Hamas ha diffuso un video di uno degli ostaggi israeliani trattenuti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023, giorno del massacro compiuto dal gruppo jihadista: il filmato mostra il ventenne Edan Alexander, cittadino statunitense, che afferma di essere prigioniero da 420 giorni. Le immagini, di tre minuti e mezzo in tutto, non hanno però una data. Alexander era tra i militari dispiegati nei pressi della Striscia di Gaza la mattina del 7 ottobre: nel video si presenta e chiede al governo israeliano di riportarlo a casa. Nella seconda parte delle immagini parla in inglese e chiede agli Usa di lavorare per il suo rilascio.