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In Campania De Luca non molla l’osso: “Mi ricandido: chi ci sta, ci sta. Avanti a prescindere dall’imbecillità di qualcuno nel Pd”

In Campania De Luca non molla l’osso: “Mi ricandido: chi ci sta, ci sta. Avanti a prescindere dall’imbecillità di qualcuno nel Pd”
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Contro la linea del partito e contro la legge elettorale. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è pronto a ricandidarsi per un terzo mandato. Lo riconferma nel giorno in cui, in diverse interviste, hanno ribadito il no al terzo mandato tre componenti della segreteria di Elly Schlein: sul Fatto Quotidiano l’ha detto l’eurodeputato Sandro Ruotolo, su Repubblica il deputato Marco Sarracino e sul Mattino Antonio Misiani, che è anche commissario regionale del Pd in Campania. E invece De Luca se ne fa un baffo e in sostanza annuncia che si candiderà senza il sostegno del suo partito. “Non so più come dirlo – dice durante un intervento al centro orafo Tarì a Marcianise -. Io vado avanti a prescindere, mi ricandido. Chi ci sta ci sta. Chi non ci sta non ci sta”. Ribadisce che va “vado avanti a prescindere, anche se c’è sempre qualcuno che fa domande sulla base dell’imbecillità di qualche esponente del Pd“. Ancora: “Non so più come dirlo. Io vado avanti a prescindere, mi ricandido. Chi ci sta ci sta. Chi non ci sta non ci sta. L’importante è che ci stiate voi, perché se questo lavoro si ferma, la Campania precipita”. Un’uscita che arriva pochi giorni dopo l’arresto di Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, papavero del Pd salernitano e a lungo tra i più stretti collaboratori del governatore, che lo rese immortale con la celebre battuta sulle fritture di pesce.

“Da quanto tempo De Luca è nelle istituzioni? – si chiedeva Ruotolo sul Fatto di oggi, in un’intervista a Tommaso Rodano – C’è un problema di qualità del consenso. Se si costruisce con le fritture di pesce e le famose ambulanze, bisogna porre il problema del ricambio delle classi dirigenti. Sono 9 anni che De Luca sta lì e abbiamo 50mila pazienti campani che vanno a curarsi altrove. Poi, certo, De Luca e Schlein collaborano contro l’autonomia differenziata, ma è una battaglia che è nel dna del partito”.

Rispetto a Ruotolo, il commissario regionale Misiani era stato meno tranciante: “Dobbiamo aprire una stagione nuova, partendo dal buon lavoro fatto in questi anni. Farlo tutti insieme è la strada maestra per rivincere le prossime elezioni regionali”. Il mandato da segretaria di Elly Schlein ha visto costruirsi una sua ragione sociale, le sue fondamenta proprio nel confronto con De Luca, proprio con il commissariamento del Pd della Campania – arrivato poche settimane dopo la vittoria alle primarie -: “Non vogliamo più vedere irregolarità sui tesseramenti, abbiamo dei mali da estirpare, non vogliamo più vedere capibastone e cacicchi vari” aveva detto Schlein.

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