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Grave episodio di bullismo a Vieste, 12enne aggredito da un gruppo di coetanei nell’indifferenza generale

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Ha 12 anni il ragazzino vittima di bullismo a Vieste, nel Foggiano. È stato aggredito, umiliato e deriso da un gruppo di coetanei mentre la scena veniva ripresa con uno smartphone per essere poi condivisa sulle chat di whatsapp e diventato virale. Uno degli aggressori lo ha costretto a inginocchiarsi e gli ha tirato un buffetto. Lui si è alzato provando a reagire ma è intervenuto un altro aggressore che lo ha spintonato e schiaffeggiato con violenza. Gli altri, maschi e femmine, riuniti in cerchio, ridevano. L’aggressione, a due passi dal centro cittadino, è avvenuta nell’indifferenza generale. Anzi, c’era anche chi incitava gli aguzzini. Un solo ragazzino ha provato, invano, a intervenire in difesa della vittima.

La comunità di Vieste è scossa e a prevalere ora è l’indignazione. Ma c’è anche chi, attraverso i social, ha provato a minimizzare l’accaduto derubricando l’atto in una bravata. I protagonisti dell’aggressione, alcuni giovanissimi, sono stati identificati grazie al filmato. C’era chi ha avuto un ruolo attivo e chi era impegnato a girare il video. Dell’episodio è stata informata la procura per i minorenni. “Monitoriamo la situazione, ha fatto sapere il sindaco di Vieste Giuseppe Nobiletti, con i servizi sociali e i carabinieri. Stiamo convocando in Comune genitori e minori per capire l’accaduto e attivare eventuali percorsi. Bisogna recuperare i valori”. Per il primo cittadino “i ragazzi di oggi non sono più educati ai sentimenti. Ed è un compito che spetta anzitutto alle famiglie. Così come è importante educare i ragazzi al corretto utilizzo dei social”

I minori coinvolti appartengono tutti, dicono in Paese, a “famiglie per bene” che non hanno problemi di carattere sociale. Tantissimi i commenti alla notizia condivisa su Facebook. La maggioranza degli utenti invoca “pene esemplari” perché “il bullismo va affrontato a muso duro” e invita i genitori a “non giustificare in alcun modo l’accaduto”. “Non oso pensare al povero ragazzo bullizzato” scrive una mamma. “Sono dei traumi che ti porti dietro anche dopo tanti anni. Ma i bulli non possono e non devono farla franca”.

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