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Siccità, il nuovo capo della Protezione Civile: “Se l’acqua non c’è va trovata, ma la gestione dell’emergenza idrica non si fa d’estate”

Siccità, il nuovo capo della Protezione Civile: “Se l’acqua non c’è va trovata, ma la gestione dell’emergenza idrica non si fa d’estate”
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“Una cosa è certa: la Sicilia e i siciliani non verranno lasciati soli”. Fabio Ciciliano, da pochi giorni nuovo capo della Protezione civile, parla del “dossier complesso” della siccità – in un’intervista al Corriere della Sera – e promette interventi di breve e lungo termine. Un’emergenza che non riguarda solo la più grande isola italiana: “Anche la Calabria e la Puglia sono alle prese con la grande sete”, ricorda. Tanto che il presidente della regione Calabria venerdì ha dichiarato lo stato di emergenza regionale.

Il nuovo vertice del Dipartimento della Protezione civile fa presente che in Sicilia “non piove da maggio“: “E se l’acqua non c’è, comunque va trovata“, sottolinea Ciciliano. Nel sud Italia la situazione è sempre più complessa: manca l’acqua per l’agricoltura, quella per gli allevamenti e in alcune zone – in particolare nell’Agrigentino – sono a secco anche i rubinetti delle abitazioni. “La prima cosa da fare è evitare le perdite o perlomeno ridurle, quindi riparare la rete, mettere mano agli invasi delle dighe“, afferma Ciciliano. Ma, sottolinea, “la gestione dell’emergenza idrica non si fa d’estate, quando l’acqua manca. Perché l’emergenza poi costa tanto, costa più dell’ordinario“.

“Conosco da anni quelle realtà. Molte famiglie vivono da sempre con la cisterna azzurra sul tetto, per continuare ad avere l’acqua quando s’interrompe l’erogazione pubblica. Tanti campi sono già bruciati, però ecco – afferma – agli allevatori che vorrebbero macellare il bestiame ormai stremato, io dico che al loro posto eviterei, perché poi servirebbe altra acqua per smaltire. Come si vede è un dossier complesso, ci vorrà tempo, ma l’obiettivo è fare in modo che tra un anno, estate 2025, non ci si ritrovi a parlare di emergenza”. Cicicliano ricorda che in Sicilia è stata inviata una nave-cisterna della Marina militare che è arrivata a Licata con un carico di 1.200 metri cubi di acqua e “ora insieme alla Regione vedremo di adottare altre misure utili a ridurre gli effetti della siccità”, assicura.

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