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Alla moglie di Satnam Singh vogliamo chiedere scusa: non tutti gli italiani sono così

Alla moglie di Satnam Singh vogliamo chiedere scusa: non tutti gli italiani sono così
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di Brusco Pierina, Capra Giovanna, Giusy Distefano, Giulia Gallo, Alessandra Lucini, Silvana Morra, Mariliana Olivieri, Caterina Peiretti, Paola Traversa

Siamo un gruppo di lettura di Bubbio, un paese della Langa Astigiana, e sentiamo il bisogno di parlare di Satnam Singh, ultimo nel paese dove era nato e moderno schiavo nel paese dove era venuto con la speranza di una vita migliore per lui e la sua famiglia.

Alla moglie di Satnam vogliamo chiedere scusa e vogliamo dirle che non tutti gli italiani sono come il mostro che ha caricato un suo lavoratore infortunato su un furgone per poi scaricarlo, morente, sul marciapiede davanti a casa con accanto una cassetta contenente l’arto amputato, quasi fosse la cassetta di verdura che ogni giorno, per quattro miseri euro, Satnam raccoglieva.

Ma vogliamo urlare la nostra rabbia nei confronti di una situazione endemica di degrado e di sfruttamento che da anni ha messo le sue radici nel totale far finta di niente di chi è tenuto a vigilare. Dove erano e dove sono i Funzionari dell’Ispettorato del Lavoro? Dove erano e dove sono Polizia, Carabinieri, Polizie Locali? Dove era e dov’è il Sindacato? Dove erano e dove sono i Sindaci e gli abitanti delle zone che vivono queste situazioni come se non li riguardassero? Dove erano i lavoratori che condividevano la sua fatica e che hanno assistito impotenti ad una lunga agonia senza trovare il coraggio di ribellarsi? Dove siamo noi che indifferenti acquistiamo e consumiamo frutta, pomodori, verdure coltivati in terra mista al sudore e talvolta sangue di uomini e donne sfruttati, schiavizzati e fatti vivere nel degrado totale che toglie loro la dignità di Essere Umano? Dove siamo tutti? “Italiani, brava gente”!

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