Quelli di Roma 2024 sono stati i migliori Europei di sempre per l’atletica leggera italiana: undici ori, 24 podi totali, il medagliere letteralmente dominato. Ma sono stati pure un’occasione sprecata: ad assistere ai trionfi degli atleti italiani, infatti, c’era pochissimo pubblico. Un effetto dei disastri dell’organizzazione svelati dal Fatto con gli articoli di Lorenzo Vendemiale. Purtroppo, il flop nella gestione degli Europei si è riflesso negli spalti semivuoti dell’Olimpico, tranne in rare eccezioni. Pure Stefano Mei, presidente della Fidal e della fondazione Roma 2024, ha dovuto ammettere che lo spettacolo sulle tribune non è stato all’altezza di quello in pista: “È ovvio che la ciambella non sia venuta col buco, sui prezzi dei biglietti ci sono stati errori”. Un vero peccato, perché un’edizione come questa potrebbe rimanere unica nella storia dell’atletica italiana. Evidentemente, i talenti italiani in pista non sono stati degnamenti rappresentati e tutelati dalle istituzioni. L’atletica comunque gongola per i suoi trionfi costruiti con sapienza nel tempo, ma il ritorno di immagine avrebbe potuto essere ancora più dirompente.

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