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Libertà di stampa, in Italia la missione del consorzio Media Freedom Rapid Response “per analizzare il peggioramento degli standard”

Libertà di stampa, in Italia la missione del consorzio Media Freedom Rapid Response “per analizzare il peggioramento degli standard”
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Una missione di due giorni per fare il punto sullo stato della libertà di informazione in Italia. Il consorzio europeo Media Freedom Rapid Response (Mfrr) sarà a Roma il 16 e 17 maggio e ha chiesto di incontrare rappresentanti dell’esecutivo, ma anche parlamentari ed esponenti di ong e sindacati dei giornalisti. Una due giorni che avrebbe dovuto svolgersi a ottobre prossimo, ma che è stata anticipata alla luce dei risvolti degli ultimi mesi: dalla pressione sulla Rai alla prossima vendita dell’agenzia di stampa Agi (la cui direttrice ieri è stata sfiduciata dalla redazione) fino alle proposte di riforma delle leggi penali sulla diffamazione. L’ultimo segnale il 3 maggio scorso, giornata mondiale per la libertà di stampa: l’Italia, nel rapporto di Reporter sans frontières, è precipitata di cinque posizioni ed è finita nella fascia “problematica” insieme a Polonia e Ungheria.

La missione nasce anche in seguito alle nuove norme introdotte negli ultimi mesi a livello europeo: l’adozione della direttiva contro le querele temerarie (SLAPP) e la legge europea sulla libertà dei media (European Media Freedom act). Senza dimenticare la raccomandazione del Consiglio d’Europa che ad aprile scorso si è detta allarmata per l’effetto “intimidatorio” della cause contro giornalisti e attivisti. Al centro delle discussioni, soprattutto, l’obbligo di trasparenza previsto dall’Emfa per le governance delle emittenti pubbliche che rende di conseguenza “fuorilegge” la governance della Rai. Senza dimenticare il rischio del carcere per i giornalisti ritenuti colpevoli di diffamazione: pena che Fdi nelle scorse settimane ha cercato di aumentare, ritirando la proposta solo dopo le polemiche.

La missione sarà guidata dalla Federazione dei Giornalisti europei (Efj) e da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (Obct), cui si uniranno Article 19 Europe, lo European Centre for Press and Media Freedom (Ecpmf) e l’International Press Institute (Ipi). La delegazione, si legge nel comunicato di presentazione, vuole “analizzare il serio peggioramento degli standard per la libertà dei media in Italia, richiamando l’attenzione dei politici italiani ed europei sulle violazioni del quadro legislativo europeo“. La delegazione Mfrr – prosegue la nota del Consorzio – ha chiedo di incontrare rappresentanti del ministero della Giustizia, della commissione Giustizia del Senato della Repubblica, della commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e dell’Autorità per le Telecomunicazioni Agcom. La delegazione incontrerà anche parlamentari che hanno partecipato alle discussioni sulla libertà di stampa in Italia: tra questi, i rappresentanti di cinque partner locali – Amnesty International Italia, Articolo 21, Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti (Cnog), Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi), Unione Sindacale Giornalisti Rai (USiGRai) – nonché giornalisti e altri soggetti interessati. Venerdì 17 maggio, la delegazione terrà una conferenza stampa presso la sede del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti a Roma, ore 11.00, via Sommacampagna 19 a Roma, per presentare le prime osservazioni e raccomandazioni della missione. Nelle prossime settimane sarà pubblicato un rapporto della missione.

Sempre giovedì 16 maggio, per richiamare proprio l’attenzione sulla missione in Italia della Mfrr, il sindacato Usigrai ha organizzato uno Speakers’ Corner di fronte alla sede di viale Mazzini a Roma, a partire dalle 10:30. “Sarà un’occasione per le realtà sociali, culturali, editoriali e personalità del mondo dello spettacolo per dire la propria su una questione cruciale per ogni democrazia: la libertà di informazione”, scrive il sindacato che il 6 maggio scorso ha organizzato uno sciopero. Per il sindacato dei giornalisti della Rai, dopo lo sciopero, “serve una mobilitazione permanente delle organizzazioni sociali, uno sforzo di sensibilizzazione su un tema che investe direttamente le giornaliste e i giornalisti di diverse realtà editoriali, ma soprattutto tocca i diritti costituzionalmente garantiti a tutte le cittadine e i cittadini del nostro Paese”. Anche di questo si occuperà la missione della Media Freedom Rapid Response (Mfrr).

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