“Noi non riconosciamo più la nostra Lega. E non ci riconosciamo nella guida di Salvini, che è divenuta ondivaga e contraddittoria. Il vertice della Lega oggi rappresenta oggi quello che per anni abbiamo combattuto. Per questo chiediamo a Matteo Salvini di farsi da parte e convocare immediatamente un Congresso per il cambiamento”. A mettere nero su bianco queste parole sono i militanti del Carroccio di Travagliato, nel bresciano. Tra i firmatari c’è anche il sindaco, Renato Pasinetti. Da queste parti la sezione del Carroccio è stata aperta oltre trent’anni fa, nel 1992, e ad oggi è rimasta una delle ultime tre sedi fisiche del partito rimaste aperte in tutta la provincia di Brescia. Fino a quando non si sa.

Negli scorsi giorni i militanti della sezione hanno inviato ai vertici del partito una lettera durissima che chiede un cambiamento radicale. Si definiscono “militanti convinti”. C’erano quando la Lega era al 10 per cento, quando è crollata al 3, e quando è risalita oltre il 30. “Per noi non conta il risultato ma il rispetto dei valori”. Ma negli ultimi tempi, secondo i militanti bresciani, la guida di Salvini “ha abbandonato gli obiettivi originari ed è diventata soltanto il tentativo di rincorsa al consenso, naufragata nel fatto che il consenso si consolida su delle idee forti non sugli imbarazzanti slogan del momento”.

La sezione leghista non si riconosce più nella “nella scala gerarchica, che non è legittimata in quanto mai eletta”. E non si riconosce più nel simbolo stesso del partito che “dopo avere abbandonato il “Nord”, senza nemmeno un congresso nazionale per avvalorarne la scelta è stato improvvidamente sostituito con un “Salvini Premier” oramai già diventato anacronistico essendo stata una decisione miope e ai breve respiro, oltre che egocentrica”. Ma la questione settentrionale “non è stata abbandonata solo nel nome del partito ma anche nei fatti – scrivono i militanti – dato che quello che la Lega rappresentava, ossia il Sindacato del Nord, ora non esiste più nelle linee programmatiche del partito (se mai ce ne sono)”. Al contrario la base critica la virata leghista che sarebbe “sempre più concentrata al sud”. Qualche esempio? L’approvazione del reddito di cittadinanza e il ponte sullo Stretto.

“Insomma il vertice della Lega oggi rappresenta oggi quello che per anni abbiamo combattuto: un partito romanocentrico, concentrato solo su poltrone e incarichi retribuito, disposto a comprare il consenso nelle regioni del sud strapagando le imprese i dipendenti pubblici” scrivono i militanti. L’appello al segretario è quello di farsi da parte e convocare subito un Congresso. “Se questo non accadrà per noi non avrebbe alcun senso continuare e la sezione di Travagliato cesserà di esistere”.

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