“Lei è uno dei disinformatori, disinformato, ignorante nel senso che ignora”. Così il senatore Maurizio Gasparri interrompe una domanda del Fattoquotidiano.it sul tema delle concessioni balneari. Argomento oggetto di una conferenza stampa convocata dai partiti di maggioranza e che vedeva la presenza di molti imprenditori del settore. A poche settimane dal voto per le elezioni europee e nel giorno della protesta i piazza del settore (ma questo sarà sicuramente solo un caso). Il tema della difesa contro la messa a gare delle concessioni balneari è, come noto, una battaglia del centrodestra che la scadenza elettorale riporta in cima alle preoccupazioni politiche dei partiti della maggioranza di governo. La novità è che alcuni comuni, anche governati dal centrodestra, hanno avviato le procedure per la messa a bando delle concessioni tra le proteste degli attuali titolari delle concessioni. Il governo contro la ‘direttiva Bolkestein’ è corso ai ripari negli scorsi mesi, con la mappatura delle spiagge italiane, con l’obiettivo di dimostrare che non sono un bene scarso e che dunque le concessioni non devono essere messe a gara. Mappatura che ha già incassato un responso tutt’altro che entusiasta da parte della Commissione Europea. “Il dato è che il 67% delle lunghissime ed amplissime coste italiane è disponibile al libero mercato” afferma durante la conferenza stampa a Montecitorio Deborah Bergamini, deputato di Forza Italia.

Peccato che per arrivare a questo dato nella mappatura sono state inserite scogli, rocce “così come anche tratti non concedibili” dallo Stato ai privati “perché ci sono servitù militari, impianti industriali eccetera” ammetta Riccardo Zucconi di Fratelli d’Italia, responsabile per il partito guidato da Giorgia Meloni, dei settori interessati dalla ‘direttiva Bolkestein’. Per questa semplice constatazione veniamo accusati da Gasparri. La nostra, secondo il senatore azzurro “è disinformazione di chi vuole servire le multinazionali”. Gasparri poi va via per altri impegni televisivi. L’intervista termina con Deborah Bergamini.

Bergamini in conferenza aveva affermato che il lavoro della mappatura “è ancora parziale in quanto mancante della parte lacunare e fluviale” e che l’obiettivo era, è e sarà dimostrare alla Commissione Europea che “le spiagge italiane non sono un bene limitato e quindi come da articolo 12 della direttiva Bolkestein, se non c’è bene limitato e le gare non si devono fare”. Un sicuro tema di campagna elettorale che il centrodestra porterà avanti nelle prossime settimane.

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