JESOLO– Ombrelloni? Sabbia e secchielli sull’arenile? Pedalò nelle acque placide dell’Alto Adriatico? Quella che sta per cominciare sarà soprattutto una stagione di carte bollate e ricorsi, rancori e sospetti a Jesolo (Venezia), una delle spiagge più affollate d’Italia. La giunta di Fratelli d’Italia, che nel 2022 ha vinto le elezioni contro l’accoppiata Lega-Forza Italia, ha scelto una strada tutta veneta per supplire all’inerzia del governo Meloni sulle concessioni balneari. Si è appoggiata alla legge regionale 33 per bandire gare, anticipando quello che la direttiva Bolkestein ha imposto all’Italia, ma che non trova ancora attuazione perché mancano norme e regolamenti nazionali. Jesolo ha fatto come altri Comuni del litorale veneto, ma è subito inciampata su qualche “cartello” di albergatori e in “Mr Geox”, ovvero l’imprenditore trevigiano Moretti Polegato, con un progetto imponente che sembra orientato a cambiare la fisionomia del turismo popolare (e a prezzi accessibili) di Jesolo.

Dai consorzi alle Umg – Da molti anni la spiaggia di Jesolo era divisa in consorzi balneari, a copertura di tutto il litorale con la gestione di sdraio e ombrelloni, chioschi, pedalò e servizio di salvataggio. A partire dal 2006, quando si è dovuto fare i conti con la direttiva Bolkestein, l’Italia ha sempre rimandato finché si è arrivati ora alla resa dei conti. Le gare per le concessioni demaniali vanno fatte. Già. Ma come? Nel 2023 il Comune di Jesolo ha accorpato i 30 consorzi in 16 Unità minime di gestione (Umg). Per questi ultimi sono state avviate le procedure di evidenza pubblica, che si sono già concluse con l’assegnazione di due dei tratti più pregiati. Alla Sebi dell’imprenditore jesolano Alessandro Iguadala è andata la Umg 7 (piazza Marconi), mentre il tratto 5 (da piazza Mazzini a piazza Brescia) è stato vinto con assegnazione ventennale dalla Cbc, una società costituita dagli albergatori Menazza, Mario Moretti Polegato (titolare della Geox di Montebelluna) e Alessandro Berton, presidente di Unionmare, branca regionale del Sindacato italiano balneari. La presenza di quest’ultimo ha scatenato le ire del comitato di presidenza della lobby dei concessionari: per il presidente Antonio Capacchione è “sconcertante” che il rappresentante di un’associazione che si batte contro la messa a gara abbia partecipato alla spartizione. Tant’è.

Anche altre sei Umg sono state assegnate, mentre per le rimanenti otto la procedura non è ancora ultimata. Ne è venuta fuori una “spiaggia arlecchino”, con soltanto alcuni vincitori che possono chiedere l’immediata presa in possesso, mentre la stagione balneare inizia a maggio.

Un turismo da ricchi? – La concentrazione di alcuni grandi gruppi sta creando malumori e perfino qualche dramma economico. Il progetto di Mister Geox, con un investimento annunciato di alcuni milioni di euro, prevede di sostituire i tradizionali ombrelloni con gazebo in stile Versilia. Il che rischia di modificare il turismo popolare che ha fatto la fortuna di Jesolo. Molti piccoli operatori economici sono stati tagliati fuori dalle cordate. Si tratta di chi si dedicava alla balneazione da decenni, ma anche di chi si è indebitato per subentrare nella gestione dei chioschi.

Tra le tante voci, una famiglia di albergatori, che da 50 anni gestisce una piccola pensione, ha scritto a ilfattoquotidiano.it: “Il sindaco, che fa capo al partito della Meloni, ha stravinto le elezioni, promettendo una svolta al problema dei bandi di gara. Hanno approfittato della Legge Regionale 33, promossa dalla Lega, che favorisce chi è già ricco, per diventare ancora più ricco, in base a una graduatoria di punteggio che premia chi ha più potere economico/politico. Così alcuni singoli signori si sono impadroniti di tratti di lungomare per gestire direttamente tutti i servizi spiaggia”. Il che stravolge un sistema fatto di diverse esperienze. “È stato scardinato il tradizionale sistema dei consorzi spiaggia, che in mutuo aiuto reciproco, tenendo uniti tutti i soggetti presenti sul territorio, praticavano una gestione misurata e a scopo di servizio, per gli ospiti degli hotel e per i pendolari, con ‘un occhio alla spesa’”. La lamentela è rimbalzata perfino in Romagna, dove il sindaco di Rimini, Jamel Sadegholvaad, ha dichiarato: “Il governo se ne sta lavando le mani, ma se nelle gare prevalgono soggetti con forti capacità economiche, come accade a Jesolo, c’è il rischio che si perdano la tipicità e il tratto umano del rapporto con il cliente, che è il punto di forza delle spiagge romagnole”.

Scontro giudiziario – Nuovo e passato si scontrano. Sono almeno una decina i ricorsi al Tar pronti ad essere presentati, forti del fatto che manca ancora una cornice legislativa nazionale. L’incontro più recente è della società Stabilimento balneare Marconi srl, la cordata che rappresenta i concessionari uscenti, arrivati secondi per l’Umg 7, dietro Sebi. I due gruppi avevano cercato un accordo, non l’hanno trovato e ora si affidano agli avvocati. Altri quattro titolari di chioschi hanno già annunciato ricorso. A loro si aggiungeranno altri operatori di piazza Mazzini. Intanto un altro consorzio è pronto al ricorso contro l’assegnazione della Umg5 alla cordata con Polegato. La partita è calda, anche se l’ufficio del Demanio ha posticipato al 31 ottobre la scadenza di 8 concessioni, per cui sono aperti i percorsi di evidenza pubblica o le procedure di comparazione. Ma altre 8 potrebbero ottenere subito l’occupazione dell’arenile.

Consiglio comunale diviso – In consiglio comunale comandano i Fratelli d’Italia, con il sindaco Christofer De Zottis. All’opposizione stanno anche la Lega e Forza Italia. Proprio dai banchi di opposizione (Vincenzo Sansalone, Daniele Bison e Valerio Zoggia) è venuta la richiesta di una proroga fino al 15 novembre per tutti gli attuali concessionari, ma un ordine del giorno è stato bocciato dalla maggioranza, prima di Pasqua. “Ci sono società esposte economicamente, altre che rischiano la chiusura”, ha detto Sansalone. Zoggia: “Non abbiamo capito i criteri di formazione delle Umg, mentre i chioschi hanno perso le loro concessioni nel silenzio delle associazioni di categoria”. Il sindaco ha replicato: “Le attuali direttive non prevedono proroghe generalizzate, ma solo motivate da reali necessità”. È così intervenuta una mini-proroga fino a ottobre per metà concessioni.

I Cinquestelle: “È il caos” – Pur non presente in consiglio comunale, il Movimento Cinquestelle ha organizzato un convegno che ha dato voce a malumori e proteste. “Sulle concessioni è il caos. Si prefigura una stagione di ricorsi e controricorsi”, ha detto il portavoce Antonio Lunardelli. “Senza applicare la legge regionale si potevano organizzare le gare per tipologia di operatore, evitando di creare le Umg: in questo modo si è concentrato il potere nelle mani di pochi a discapito delle piccole aziende”. L’alternativa? “Dare proroghe a tutti, in attesa dei decreti attuativi nazionali. Ma i governi Draghi e Meloni non li hanno emanati e la premier di sicuro non lo farà prima delle elezioni europee”.

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