Frastornata, disorientata, confusa. Bari a due mesi dalle elezioni amministrative piomba, all’improvviso, nel caos più completo. Con un centrodestra che non ha l’ombra di un candidato, un centrosinistra che implode spaccandosi nuovamente e le inchieste della Procura che, ogni settimana, sono come secchiate d’acqua ghiacciata per la città. L’ultima in ordine di tempo riguarda Anita Maurodinoia, l’assessora regionale ai Trasporti – ormai ex dopo le dimissioni rassegnate sia dalla giunta che dal Pd – indagata con l’ipotesi di corruzione elettorale per aver, attraverso suo marito Sandro Cataldo ora ai domiciliari, comprato per 50 euro i voti per eleggerla al Consiglio regionale nel 2020.

Il punto è: cosa succede adesso? La domanda è quella che tutti si pongono ossessivamente da ieri. Da quando, cioè, il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha annunciato – dopo un breve incontro con Nichi Vendola e il candidato sindaco prescelto, Michele Laforgia – che “non ci sono più le condizioni per le primarie del centrosinistra”. A puntellare ancora di più il messaggio, però, è lo stesso Laforgia: “Sono più candidato di prima”. Come a dire: il fatto che non si facciano più le primarie non vuol dire che anche la candidatura sia accantonata. Tutt’altro. Dal palco di quella che sarebbe dovuta essere la prima prova muscolare tra i due sfidanti del 7 aprile, è Nichi Vendola però a dire che non tutto è perduto. “Lavoro sino all’ultimo istante perché non ci sia questa ipotesi di divisione”.

E certo, però, che immaginare di tornare indietro di sei mesi e trovare quella quadra sul candidato unico che non si è mai trovata, sembra assai complicato. Anche perché le missive di risposta che sono arrivate sul palco della manifestazione pro-Laforgia, dal fronte amico ma ormai opposto, non sono granché rassicuranti. Se l’altro candidato alle primarie, Vito Leccese, si dice “rammaricato” e pronto a trovare insieme una soluzione unitaria, chiarendo però di essere “comunque in campo”, è dal segretario regionale del Partito democratico, Domenico De Santis, che arrivano parole più nette che sanno di chiusura. “Se si continua a voler imporre da sei mesi un nome e un solo nome a tutti i costi, il sospetto che si volesse andare divisi dall’inizio è più che legittimo. Così non va, se non arriveranno segnali unitari seri – conclude De Santis – noi cominceremo la campagna elettorale con Vito Leccese”.

Ecco perché, ora, comprendere ciò che accadrà appare assai difficile. A voler azzardare previsioni, le ipotesi in campo sono tre. La prima, quella che nel chiacchiericcio cittadino e politico, da settimane ormai insiste prepotentemente, la si potrebbe definire l’ipotesi 0. Cioè che alle votazioni non si arrivi affatto. Questo potrebbe accadere se la Commissione d’accesso dovesse necessitare di più tempo per capire se sul Comune di Bari esiste realmente l’ipotesi di inquinamento e, dunque, si dovesse ritenere di far slittare di qualche mese le elezioni.

La seconda ipotesi prevede che i seggi già pronti per essere aperti, domenica 7 aprile, si aprano ugualmente. Che, in buona sostanza, il Pd confermi le primarie con o senza il candidato dell’altro schieramento. È mai possibile un matrimonio senza lo sposo? Sarebbe, quantomeno, singolare. Ma non per questo impossibile se l’intento è quello di imprimere un’azione di forza, invocando la coerenza.

La terza ipotesi, è forse quella più plausibile, al momento. Ovvero che il centrosinistra si presenti alle elezioni spaccato. Da una parte Michele Laforgia, avvocato penalista, sostenuto dalla Convenzione, una unione di Movimento 5 Stelle e partiti di sinistra, tra i quali Sinistra Italiana. Dall’altra Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente, Antonio Decaro, sostenuto da Partito democratico e altri partiti e liste civiche. Divisione che potrebbe permanere sino all’ipotetico ballottaggio, momento in cui le strade potrebbero tornare ad unirsi con un apparentamento. Per capire come evolverà la situazione bisognerà attendere qualche ora almeno. Quando sarà montato l’altro palco, quello su cui saliranno Leccese, Michele Emiliano, Antonio Decaro ed Elly Schlein. Fatti salvi altri ulteriori colpi di scena.

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Bari, l’appello di Conte agli alleati: “Convergiamo in modo unitario su Laforgia. Qui una sfida importante, lavoriamo insieme”

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