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Rocco Siffredi denunciato da una giornalista, Bernardini de Pace: “Io sto con lui. Certe donne dovrebbero scendere dal pero e capire quali sono le vere molestie”

Secondo la legale bisogna arrivare "preparati" a un intervista con un pornoattore e Siffredi, insomma, si è solo difeso

di F. Q.
“Certe donne dovrebbero scendere dal pero e capire quali sono le vere molestie e i veri dolori”. Il commento è tranchant e riguarda l’accusa di molestie sessuali mossa a Rocco Siffredi da una giornalista che lo ha denunciato dopo un’intervista. A parlare così della vicenda è l’avvocata Annamaria Bernardini de Pace, anni di esperienza professionale con i vip, che, interpellata da MowMag (che ha anche sentito la presunta vittima) ha parlato della vicenda schierandosi, di fatto, dalla parte del pornoattore che dalle pagine de Il Giornale ha respinto le accuse di avances.
L’arringa della legale è tutta in difesa del pornoattore. Per Bernardini de Pace è “insopportabile e discriminatorio” che il nome del presunto molestatore sia sempre noto mentre il nome della presunta vittima mai. “Non sopporto che si creda alle donne a prescindere da qualsiasi prova – continua – Di fronte alla tragedia dei femminicidi bisogna evitare di fare lagne eccessive e ipotesi di molestie non accreditate o male interpretate”.
E anche le frasi spinte di Siffredi, secondo la legale, sono da minimizzare. Secondo il racconto della presunta vittima, infatti, il pornoattore le avrebbe detto di farsi “una scorpacciata di caz**” per “imparare a essere una persona normale”. “Chissà lei come l’aveva innervosito per fargli dire una frase del genere – commenta de Pace – Perché c’è scritto solo quello che dice lui e non quello che ha detto lei? Se uno esce dai gangheri può dire determinate cose, ma per me non sono molestie. Siccome lui non è cretino, se queste cose le scrive sa benissimo che non la sta molestando. Lei non si è comportata in modo corretto da giornalista e lui non ha accettato questa cosa”. I modi? “Lui non è un baronetto”, dice ancora la legale sottolineando che al massimo, più che di molestia, “si può trattare di ingiuria” che però “non è più un reato”. “Dire a una donna di farsi una scorpacciata di caz** più che un’offesa mi sembra un augurio”, insiste.
Secondo la legale bisogna arrivare “preparati” a un intervista con un pornoattore e Siffredi, insomma, si è solo difeso. “Sono anche convinta del fatto che lui sia sentito usato. Io sono dalla parte di Rocco Siffredi“, dice ancora de Pace evidenziando come, secondo lei, “non sussista la molestia”. “Mi sembra più un ping pong tra i due, nessuno dei quali è un principe. Io preferirei sicuramente difendere lui rispetto a lei. È insopportabile che l’uomo debba essere sempre dichiarato e sputtanato, mentre la donna rimane nascosta. La trovo una discriminazione che già solo per questo mi fa dare torto alla donna”.
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