Anche Jannik Sinner è umano. Per dimostrarlo, però, ci è voluto il miglior Carlos Alcaraz, che è riuscito a batterlo in semifinale a Indian Wells, interrompendo la sua imbattibilità nel 2024 e fermando (momentaneamente) l’ascesa dell’azzurro nel ranking Atp. “Sono stato positivo durante tutta questa serie di vittorie, resto positivo anche adesso, perché ho perso in semifinale di Indian Wells, che è comunque un ottimo risultato“, le parole a caldo di Sinner, dopo la sconfitta con il punteggio finale di 1-6, 6-3, 6-2.

Il 22enne italiano mantiene la barra dritta sui suoi obiettivi: “Il prossimo torneo è Miami. Quindi sono già concentrato per Miami“. Una sconfitta, prima o poi, era da mettere in conto. Anche se fa male perdere ancora in semifinale nel Masters 1000 di Indian Wells contro Alcaraz: forse non è nemmeno un caso, visto che il cemento californiano è molto simile alla terra rossa tanto amata dallo spagnolo. “Sicuramente è dura che tutto finisca così qui – ha detto Sinner- perché per me questo è un posto davvero speciale in cui giocare”.

Così Sinner analizza la sconfitta e i suoi errori
Nella sua analisi non mancano i complimenti per l’amico e avversario: “Alcaraz? Sei sempre impressionato quando giochi contro di lui, si muove molto, molto velocemente. Soprattutto su questo campo, dove la palla rimbalza molto alta, non è facile giocare contro di lui, perché può giocare con molti effetti“. È molto interessante però soprattutto quello che Sinner ha dichiarato su stesso, provando a spiegare cosa non abbia funzionato in questo match: “Quello che mi è mancato oggi è stato il fatto di essere stato troppo prevedibile: facevo sempre le stesse cose, il che nella mia mente mi deludeva, penso che questa sia la lezione per oggi”. Un’osservazione da cui ripartire, per limare ancora le prestazione. La sensazione è che per Sinner la striscia di 19 successi stagionali sia l’ennesimo punto di partenza verso altri miglioramenti. Per ritentare l’assalto ad Alcaraz e pure a Novak Djokovic.

L’azzurro ha analizzato poi nello specifico anche l’andamento del match: “Nel primo set ho giocato nella maniera giusta, come avevo preparato col mio team, poi è arrivato un punto dove ho sbagliato qualche dritto di troppo, ho avuto comunque delle palle break che non sono riuscito a sfruttare. Ho sbagliato tante palle non difficili che avevo nelle corde, può succedere. Devo parlare col mio team e capire se è stato per la tensione o semplicemente perché era una giornata storta, che può capitare”. Gli errori però hanno condizionato, anche mentalmente, la sfida: “Quando ho preso il break dopo quel dritto al volo sbagliato è cambiato tutto, lui ne ha approfittato e ha giocato meglio di me”, ha spiegato Sinner. Insistendo comunque su un concetto: “Io ho giocato sempre uguale e così facendo ho fatto il suo, di gioco. A questo livello appena scendi del 2% rischi di perdere, non puoi permettertelo”. La chiusa è un manifesto: “Ogni match è un gioco a scacchi”.

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