Si riparte esattamente da dove ci eravamo lasciati. Martin vince la Sprint race del sabato e Pecco Bagnaia domina il gran premio della domenica. La MotoGP in Qatar è uno spettacolo. La prima uscita stagionale ci ha fornito già qualche dato su quello che potrà essere la stagione, una lotta serrata tra caratteristiche differenti, soprattutto tra lo spagnolo del team Pramac – velocissimo e aggressivo – e il tre volte campione del mondo Francesco Bagnaia – completo, forte, sereno.

La classifica però è cortissima e non parla solo il bolognese di Borgo Panigale, perché il sudafricano Brad Binder, in sella alla KTM, guida in maniera impressionante. La gara del sabato è stata ottima, ma non ha potuto attuare nessuna strategia per stare davanti a Martin. La domenica, invece, la lotta tra i due è stata serrata e spettacolare, ma a spuntarla alla fine è stato Brad Binder con una serie di sorpassi da togliere il fiato.

Il problema di Binder è che è da solo a lottare contro il mostro Hydra, ossia la Ducati. L’ordine d’arrivo del Gran Premio di Lusail racconta che la KTM è un’isola estranea in un arcipelago colorato di rosso: sei Ducati nelle prime sette posizioni. La cosa sorprendente, però, è che se non avesse vinto Bagnaia, nessuna Ducati sarebbe stata in grado di vincere la gara lunga della domenica, che sarebbe invece stata conquistata dalla squadra austriaca. Questo dimostra ancora una volta la qualità, la completezza, la forza mentale e non di Francesco Bagnaia, che si conferma numero 1.

E Marquez? Marc ha chiuso quinto nella Sprint e quarto nel gran premio. Delusione? Assolutamente no. Lo spagnolo non ha mai amato la pista qatariota e ha chiuso con la Ducati del 2023 a un passo dal podio, dimostrando di essere senza dubbio il più forte con il mezzo non aggiornato al 2024, e questo è evidente. Marquez arriverà a giocarsi un gran premio molto presto, serve tempo, serve lavoro, serve trovare il limite. E Marc Marquez lo troverà.

La sorpresa al debutto ha un solo nome e si legge Pedro Acosta. Il rookie del 2024, nonché bicampione del mondo (Moto3, Moto2), è stato fenomenale. Nella Sprint ha chiuso all’ottavo posto, ma non ha dato l’idea di poter essere protagonista in questa stagione. Invece, la gara della domenica è stata superlativa. Il rookie delle meraviglie ha girato per i primi dieci giri con i piloti di testa, sorpassando, lottando e riuscendo a mettere le ruote anche davanti all’otto volte campione del mondo Marc Marquez. Poi, un po’ le gomme, forse anche la stanchezza e i nervi, lo hanno riportato al nono posto a fine gara. Acosta è il nuovo baby fenomeno che avanza. Tutti gli altri sono avvisati.

La delusione, invece, si chiama Enea Bastianini. È vero, Aprilia non ha fatto bene; quantomeno Aleix Espargaró è riuscito a conquistare un podio nella Sprint del sabato, ma la domenica è sparito nel mare delle Ducati. Il compagno di squadra di Bagnaia, invece, non è sembrato in bolla. Lo scorso anno gli infortuni avevano condizionato la stagione, ma adesso il Bestia deve dare delle conferme, deve portare risultati per se stesso e per mantenere il posto nel team ufficiale, anche perché a fine anno il suo contratto scade e si sa: se nella prima parte di stagione non arrivano podi, vittorie e gare consistenti, i team iniziano a guardarsi intorno e, in questo paddock, piloti di livello ce ne sono davvero tanti.

Ora una domanda: Bagnaia dominerà la stagione? Credo proprio di no. È un fenomeno, ma il livello è altissimo, il valore delle moto incredibile e ci sono, come ha detto lo stesso Bagnaia in una intervista, “dodici piloti” che ad ogni gran premio possono arrivare a podio. Ci sarà da divertirsi.

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