Il centrodestra nel complesso vince in modo netto, allontanando lo spettro-Sardegna. Ma all’interno della coalizione di governo il voto in Abruzzo restituisce esiti molto diversi. Il risultato è tranquillizzante per Fratelli d’Italia, che si conferma primo partito al 24% (uno score quadruplicato rispetto alla scorsa tornata regionale, seppure più basso di qualche punto rispetto ai sondaggi nazionali) e soprattutto rielegge il governatore Marco Marsilio, uomo di strettissima fiducia della premier Giorgia Meloni. Può esultare Forza Italia, che porta a casa un ottimo 13,4%: un risultato superiore di cinque punti rispetto alle politiche del 2022 e di quattro rispetto alle scorse regionali abruzzesi, nel 2019. “È la conferma del nostro ruolo fondamentale, dedico la vittoria a Berlusconi”, esulta il segretario azzurro, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Entusiasta anche il coordinatore regionale del partito, il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera Nazario Pagano: “Il voto in Abruzzo premia il centrodestra e rafforza il governo grazie al contributo decisivo di Forza Italia, che si attesta come secondo partito della coalizione. Un partito solido, molto amato dalla gente, che torna a essere la Forza Italia di un tempo, perno di tutto il centrodestra. Non solo non è svanito il sogno del presidente Silvio Berlusconi, addirittura il suo partito torna a essere forte e consistente: per me che sono la guida di Fi, qui in Abruzzo, è una grande soddisfazione”, dichiara.

La sconfitta tra i vincitori, invece, è senza dubbio la Lega, che si ferma a un misero 7,6%: un dato inferiore sia a quello dei sondaggi nazionali sia a quello delle politiche, ma soprattutto quattro volte più basso del 27,5% ottenuto in Abruzzo nel 2019. Un nuovo flop dopo quello sardo (sull’isola il Carroccio era addirittura al 3,7%) che unito all’exploit di Forza Italia potrebbe far riassestare gli equilibri all’interno della maggioranza. Da via Bellerio, però, si sceglie di mascherare il disappunto: “Netta vittoria del centrodestra, con un buon risultato per la Lega. Grazie Abruzzo, avanti col buongoverno per altri cinque anni!”, recita una nota. Nel centrosinistra il miglior risultato è quello del Pd, che supera il 20% ed è la seconda forza in regione. Un esito assai migliore di quello del 2019, quando i dem (ancora in fase di transizione da Renzi a Zingaretti) raccolsero un misero 11%. Molto deludente, invece, lo score del Movimento 5 stelle, fermo al 7%: alle politiche qui era arrivato al 18%, alle scorse regionali, correndo da solo, quasi al 20. Parlando al fattoquotidiano.it, il coordinatore abruzzese Gianluca Castaldi indica tra i responsabili il record negativo dell’affluenza: “Un disinteresse che né noi né l’altra coalizione siamo riusciti a ribaltare, questo è molto grave per la democrazia. Un brutto dato” (video). La civica di D’Amico, Abruzzo Insieme, raccoglie il 7,7%, mentre Azione si ferma al 4% e l’Alleanza Verdi e Sinistra al 3,6%. Nella coalizione vincente, invece, la civica di Marsilio è al 5,72%, Noi Moderati al 2,68% (ma in provincia dell’Aquila ottiene un incredibile 7,1%) e l’Udc al 1,17%.

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