Il 2024 è un anno bisestile, in sostanza un anno con un giorno in più, di solito il 29 febbraio. Bene, abbiamo tutti un giorno in più da vivere, cerchiamo di non sprecarlo. Non facciamoci spaventare dalle superstizioni: anno bisesto, anno funesto. Sono andato a controllare su Google e ho riscontrato che il 29 febbraio è la giornata mondiale delle malattie rare! Tra le malattie rare ho scoperto che c’è la sindrome di Gottron, un invecchiamento precoce delle mani e dei piedi, causata da un’atrofia della cute e del tessuto sottocutaneo, poi c’è una curiosa malattia chiamata Bassa statura, tipo Bruxelles!

Forse nella Costituzione belga sono previste facilitazioni per i nani? O c’è un modo tutto belga di essere nani? Non lo so, preferisco non indagare oltre. C’è anche un numero verde per le malattie rare.

Vorrei chiamare questo numero il 29 febbraio e dire a un operatore queste parole: “Mi scusi, vorrei farle presente che ho una malattia rarissima: sono vivo“. La vita è un fenomeno mortale, questo si sa, ma vivere capita a pochissimi, per come intendo io la vita, la maggior parte delle persone si limita ad esistere e nulla più. Quindi il 29 febbraio vi chiedo una cosa: cercate di essere vivi, almeno per una
volta, magari ci prendete gusto. Iniziate facendo una cosa semplicissima, smettetela con tutti questi gratta e vinci, con i vari Miliardari e Turista per tutta la vita, per carità, mi fate una tristezza infinita quando vi vedo prendere una monetina e grattare nella speranza di cambiare la vostra vita con un cartoncino.

Aprite un libro, piuttosto. Leggete. Grattate via i confini asfittici del vostro io grattante e spalancate la mente all’ignoto, al mistero della poesia e della letteratura. Iniziate con Ungaretti magari, ha scritto poesie brevissime ma intense. Pensate alla famosa Mattina: M’illumino d’immenso. Pensate che è stata scritta nel 1917, durante la prima guerra mondiale, da un poeta soldato, scritta all’alba sopra una cartolina, pensate a questo poeta soldato che durante un conflitto mondiale ferocissimo ha avuto il coraggio infinito di credere ancora nella vita e nella luce e ha illuminato tutti noi d’immenso. Sapete? L’umanità non è fatta solo di Fedez e Ferragni, abbiamo avuto Mozart, Bach, Edgar Allan Poe, Melville e Leopardi, e vi assicuro: tanti altri, tanti altri ancora. Per esempio, l’umanità recentemente, circa 55 anni fa, ha partorito anche Ricky Farina, un genio assoluto. Andate sul suo canale YouTube, iscrivetevi, troverete tanti video ritratti a persone che hanno vissuto veramente, persone che non si sono limitate a esistere come un ammasso di cose senza vita.

L’astronomia ha torto, la Terra è veramente il centro dell’universo, se sulla Terra nascono i Ricky Farina e i Mozart! Fate come il sottoscritto, siate vivi! Approfittate di questo benedetto giorno in più per “rickyfarinizzarvi”! Potreste licenziarvi e prendere un biglietto di sola andata per l’Australia. Perché no? Scoprirete che non è vera la frase latina natura non facit saltus! Ci sono i canguri!

Quanta tristezza mi fate quando leggo gli annunci nella bacheca della solitudine: insegnante di flauto novantenne, giovanile, cerca pari requisiti, adiacenze Cantù-Cermenate! Ma per carità! Ma vi rendete conto di quanto siete ridicoli? Che roba è questo “giovanile”? E ditelo, ammettetelo che siete vecchi e decrepiti, non c’è nulla di male, il male è volere al proprio fianco un’altra insegnante di flauto e costringerla a vivere gli ultimi anni della sua vita a Cantù-Cermenate! Che ne dite del Guatemala? Vi suggerisco io un annuncio come si deve: insegnante di flauto novantenne, vecchissimo, per niente giovanile, sull’orlo del precipizio della morte eterna, cerca dispari requisiti, anche ventenne, insegnante di fisarmonica, per andare in Guatemala a perdersi in una foresta pluviale. Non è meglio così? C’è più fantasia, c’è più vita, anche se verosimilmente nessuno vi risponderà, ma meglio nessuno che Cantù-Cermenate pari requisiti.

Sapete perché il tempo vola? Perché voi siete fermi. Senza vita. Imparate a volare insieme al tempo. Non siete morti, peggio, siete abbacchiati. Storditi da una vita che ripete se stessa come un mantra senza magia. Ci credo che per voi la soluzione sia in un gratta e vinci! Non sapete più sognare e immaginare una vita diversa. Fate come me, io m’invento e mi cerco ogni giorno, ogni mattina mi fisso allo
specchio per cercare le nuove ferite che i sogni hanno lasciato sul mio volto cangiante. Ricky, facile parlare così, tu non hai moglie e figli, non hai una famiglia, non sai che cosa siano le responsabilità! Le famose e maledette responsabilità. La parola responsabilità contiene etimologicamente un semplice concetto rivoluzionario: rispondere. Molti di voi rispondono ma alle domande sbagliate. Il 29 febbraio rispondete alla domanda delle domande: non che cosa faccio nella vita ma che cosa faccio per la vita? Rispondete alla vita, a questa malattia rara.

Quando mi chiedono: “Ricky, che cosa fai nella vita?”, io per l’appunto rispondo così: “Dovresti chiedermi che cosa faccio per la vita. Sai che cosa faccio per la vita? Cerco di fare poesia, di non arrendermi alle banalità, cerco di inoltrarmi nel mio universo interiore per cogliere l’origine dello stupore e per donarlo agli altri.” Lo stupore di essere vivo, di farmi vivo, ogni giorno, anche il 29 febbraio.

Devo confessarvi una cosa però, anche io un giorno ho sognato di trovare un lavoro e poi una famiglia, ho fatto un video curriculum a cui nessuno ha dato una risposta! Era una richiesta d’aiuto, volevo anche io essere come voi: responsabile. Mannaggia, mi tocca essere me stesso fino alla fine, in fondo sono un personaggio tragico e comico. Mi tocca essere responsabile solo verso me stesso. Accontentiamoci.

Facciamo così, il 29 febbraio tenterò di fare qualcosa d’insolito, comprerò un gratta e vinci anche io, Turista per sempre no, io sono nato Turista per sempre, la mia vita è turismo allo stato puro: viaggio nel fuso orario dell’Assoluto e approdo in continenti che voi semplici esistenti nemmeno vi immaginate. E vi dirò di più, il 29 febbraio lavorerò anche io, lavorerò esattamente 24 ore, perché noi Ricky Farina lavoriamo così, lavoriamo più di tutti voi, ogni attimo della nostra vita, da quando siamo nati non facciamo altro che lavorare, il nostro principale è anche il nostro principio: si chiama mamma. Non è meraviglioso? Avere un principale che ci ama solo per quello che siamo.

Vi lascio col mio video curriculum. Rispondete, perdindirindina! Non lasciatemi solo con me stesso! Datemi un progetto, prima che tutto sia polvere, prima dell’eternità, prima della pensione! Secondo voi faccio ancora in tempo ad andare in pensione? Che diamine bisogna fare per andare in pensione? Ditemelo, non l’ho mai capito, forse lavorare? Oddio, no! Aiutoooo

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