Quarantanove articoli con disposizioni urgenti per l’attuazione del Pnrr. Sono le misure contenute nella bozza di decreto arrivato lunedì pomeriggio sul tavolo del consiglio dei ministri. Gli interventi vanno dalla clausola sul taglio dei fondi ai soggetti attuatori che non raggiungono gli obiettivi a misure per la prevenzione e il contrasto delle frodi nell’uso delle risorse, fino all’organizzazione della Struttura di missione Pnrr presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Per il “superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura“, per realizzare i nuovi alloggi universitari e per recuperare più rapidamente i beni confiscati alle mafie verranno nominati dei commissari. Alla cabina di regia per il piano parteciperà anche il presidente del Cnel Renato Brunetta.

Poteri sostitutivi se l’ente attuatore è in ritardo – Arriva una stretta sui soggetti attuatori del Piano, in genere amministrazioni, enti locali o società titolari di servizi pubblici. L’articolo 2 della bozza prevede che il governo possa attivare i poteri sostitutivi nel caso in cui, dopo la verifica delle rispettive unità di missione, ci sia un disallineamento tra i cronoprogrammi degli interventi e i dati comunicati dagli enti al sistema informatico Regis. Inoltre, se la Commissione Ue verifica “l’omesso o l’incompleto conseguimento degli obiettivi”, l’amministrazione centrale titolare dell’intervento è obbligata a restituire gli importi percepiti, attivando le corrispondenti azioni di recupero nei confronti dei soggetti attuatori”.

Taglio dei fondi per chi non raggiunge gli obiettivi – Se la Commissione europea accerta l’omesso o l’incompleto conseguimento degli obiettivi finali, l’amministrazione centrale titolare dell’intervento su richiesta della Ragioneria generale dello Stato – Ispettorato generale per il PNRR provvede a restituire gli importi percepiti, attivando azioni di recupero nei confronti dei soggetti attuatori anche attraverso compensazione con altre risorse dovute a valere su altre fonti di finanziamento nazionale. Se la riduzione è superiore agli importi percepiti, il Mef “è autorizzato a procedere direttamente al recupero delle somme non riconosciute dalla Commissione europea mediante corrispondente riduzione delle risorse statali finalizzate alla realizzazione di investimenti assegnate all’amministrazione centrale titolare dell’intervento o al soggetto attuatore e non ancora impegnate”.

Contrasto alle frodi – Per prevenire frodi e altri illeciti sui finanziamenti connessi al Pnrr e alle politiche di coesione “sono estese anche al PNRR le funzioni previste dall’articolo 3, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 91 in capo al Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea”. Per le nuove funzioni il Comitato sarà integrato con l’ingresso del coordinatore della Struttura di missione Pnrr, del capo del Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, del coordinatore della Struttura di missione ZES, del presidente della Rete dei referenti antifrode del PNRR presso il Ministero dell’economia, del presidente del Comitato di coordinamento istituito presso il Ministero dell’interno, di un rappresentante del Comando generale della Guardia di finanza, di un rappresentante del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, uno della Corte dei conti, uno dell’Autorità nazionale anticorruzione, uno dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Itali, uno della Dia.

Tre nuovi commissari straordinari – Arrivano commissari straordinari sia per il “superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura” sia per “assicurare il conseguimento entro il 30 giugno 2026 degli obiettivi della Missione 4, Componente 1, del Pnrr relativa alla realizzazione di nuovi posti letto destinati agli studenti universitari“. Entrambi dovranno essere nominati entro trenta giorni dal varo del decreto, con due dpcm, il primo su proposta del ministro del Lavoro e il secondo su proposta del Ministro dell’università e della ricerca. Previsto un commissario straordinario anche per “assicurare la rapida realizzazione degli interventi di recupero e valorizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata“, per creare nuove opportunità di lavoro per i giovani e le persone a rischio esclusione, aumentare i presidi di legalità e sicurezza del territorio e creare nuove strutture per l’ospitalità, la mediazione e l’integrazione culturale, non più finanziati con le risorse del Pnrr. visto che Il commissario avrà una struttura di supporto di dodici unità che resterà in carica fino al 2026. Un altro commissario straordinario, che opererà presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si occuperà invece di assicurare l’obiettivo Pnrr relativo al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.

Nuovi crediti di imposta per le imprese – Arriva il Piano Transizione 5.0 con risorse complessive per 6,3 miliardi in 2 anni da destinare alle imprese come credito d’imposta nella misura massima del 35% per investimenti fino a 2,5 milioni, scalando fino al 5% per investimenti oltre i 10 milioni e fino al limite massimo di 50 milioni per anno per impresa beneficiaria. Il credito è utilizzabile solo in compensazione. Destinatarie sono tutte le imprese residenti in Italia che nel 2024 e 2025 effettuano “nuovi investimenti in strutture produttive” in Italia “nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici”. Sono escluse dal credito d’imposta le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale e quelle destinatarie di sanzioni interdittive. Quelle ammesse al credito devono comunque essere in regola con le normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e con gli obblighi di versamento dei contributi. Costa 3,15 miliardi l’anno nel 2024 e 2025, finanziati a valere sulla nuova Misura Pnrr M7-Investimenti 15 ‘Transizione 5.0’, finanziata dal fondo Next Generation Eu-Italia.

Cabine di coordinamento nelle prefetture – Per “rendere maggiormente efficace il monitoraggio su base territoriale degli interventi del Pnrr” e “migliorare l’attività di supporto in favore degli enti territoriali”, presso ciascuna prefettura sarà istituita una cabina di coordinamento, presieduta dal prefetto o da un suo delegato, “per la definizione del piano di azione per l’efficace attuazione dei programmi e degli interventi previsti dal Pnrr in ambito provinciale”. Parteciperanno il presidente della provincia o il sindaco della città metropolitana o loro delegati, un rappresentante della regione o della provincia autonoma, un rappresentante della Ragioneria Generale dello Stato, una rappresentanza dei sindaci dei Comuni titolari di interventi Pnrr o loro delegati e i rappresentanti delle Amministrazioni centrali titolari dei programmi e degli interventi previsti dal Pnrr da attuare in ambito provinciale, di volta in volta interessati.

Esoneri contributivi per chi regolarizza le badanti – “Al fine di promuovere il miglioramento,- si legge nella bozza – anche in via progressiva, del livello qualitativo e quantitativo delle prestazioni di lavoro, di cura e di assistenza in favore delle persone anziane non autosufficienti e a favorire la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente, a decorrere dal 1 aprile 2024 e fino al 31 dicembre 2025, in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani, con età anagrafica di almeno ottanta anni, già titolari dell’indennità di accompagnamento”, è riconosciuto “per un periodo massimo di 24 mesi un esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di lavoro domestico, nel limite massimo di importo di 3.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base trimestrale, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

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