Il terzo mandato ai governatori diventa uno scontro alla luce del sole dentro la maggioranza. E la Lega attacca Fratelli d’Italia accusandola di giochetti incrociati pur di non cedere alla possibilità che un presidente di Regione ricopra l’incarico per 15 anni consecutivi. Una spaccatura che vede i salviniani da soli, visto che anche Forza Italia è contraria alla possibilità di allungare l’incarico per i governatori. Ma il Carroccio non ci sente, perché guarda al 2025 e alla possibilità di ricandidare Luca Zaia in Veneto stoppando le mire di Fdi sulla regione più leghista che ci sia. Lo scontro sulla ricandidatura di Christian Solinas in Sardegna non è stata che l’antipasto del tentativo del principale partito della maggioranza di governo di fagocitare i compagni di viaggio. E ora una vicenda di poltrone incrocia anche una riforma costituzionale come quella del premierato.

Fdi ha infatti proposto un limite di due mandati al presidente del Consiglio eletto (con una parziale deroga) nel disegno di legge in discussione in Commissione Affari Costituzionali al Senato. Una vicenda strumentale, a sentire il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari: il no al terzo mandato per il premierato “credo sia più una mossa di chi non vuole il terzo mandato: c’è un gioco di Fdi a non volerci dare il terzo mandato per i governatori. Questa è la spiegazione”, ha detto a SkyTg24. Parole pesanti, prima di chiarire la posizione della Lega: “Noi – ha osservato – abbiamo già ottenuto un risultato importante” con l’approvazione di “una norma a cui lavoravamo da tempo che toglie il limite dei mandati nei comuni sotto i 5mila abitanti e lo estende a 3 fino a 15mila. È chiaro che lo stesso principio lo vorremmo applicare anche ai comuni più grandi e alle regioni”.

Tutti, ha detto ancora Molinari – “incensano il sistema di elezione diretta del sindaco, perché è il rapporto più diretto tra il voto e il cittadino, c’è un controllo democratico della base elettorale sul lavoro del sindaco e sono i cittadini a decidere se qualcuno ha lavorato bene o ha lavorato male. Il fatto che ci siano tre mandati non mette a repentaglio la sicurezza delle istituzioni”. Ma la posizione della Lega è nettamente minoritaria nel centrodestra. Fdi ne fa una questione secondaria, provando a sgonfiare l’attacco: “Gli emendamenti dovrebbero riferirsi al caso di necessità e urgenza per i quali il decreto viene adottato ai sensi della Costituzione. Ritengo che, allo stato attuale, non sia possibile riconoscere i requisiti di necessità e urgenza che dovrebbero portare la politica a pronunciarsi in un senso o nell’altro”, ha detto il capogruppo alla Camera Tommaso Foti.

Se il governo “avesse ritenuto di dover adottare il provvedimento d’urgenza l’avrebbe inserito direttamente nel dl. Il Senato lo valuterà e si esprimerà”, ha aggiunto il deputato meloniano. Oltre a Fdi è notoriamente contraria anche Forza Italia. Il ministro degli Esteri e leader degli azzurri, Antonio Tajani, è tornato a martellare nelle scorse ore: “Noi non siamo favorevoli al prolungamento del mandato ai governatori che hanno già avuto due mandati”. È “giusto”, ha sottolineato, che ci siano due mandati e “non è una questione che riguarda la Lega” ma è “per la tutela della democrazia e una garanzia di alternanza”.

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