Speciale Festival di Sanremo 2024

Sanremo 2024, chi sono i Tenores di Bitti: dalle feste alternative nei garage al palco dell’Ariston con Mahmood

Il gruppo, fondato nel 1974 da Daniele Cossellu, custodisce e tiene in vita la tradizione sarda del canto a tenore, riconosciuta patrimonio orale e immateriale dell’umanità dall’Unesco nel 2009. Esordienti a Sanremo, ma con una lunga carriera alle spalle, i Tenores si sono detti onorati dell’invito di Mahmood e grati per l’opportunità: “Siamo molto entusiasti che il canto a tenore sia stato valorizzato in questo modo e portato per la prima volta a calcare la scena del Festival di Sanremo”

di Gabriele Scorsonelli

Da un paesino di 2500 anime in provincia di Nuoro al Festival di Sanremo. Per i Tenores di Bitti Remunnu’ E Locu, invitati a duettare da Mahmood sulle note di “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla, il palco del teatro Ariston (così si chiama, caso o curiosa coincidenza, anche il cineteatro di Bitti) sarà un’occasione per tenere alta la bandiera del folklore sardo e del canto a tenore. Una tradizione millenaria di particolari suoni, tecniche e armonie che difendono, conservano, custodiscono gelosamente e che, nel 2009, è stata riconosciuta dall’Unesco tra i capolavori italiani del patrimonio orale e immateriale dell’umanità. “Per noi è un onore essere stati contattati da Mahmood per esibirci in questo duetto. Siamo inoltre molto entusiasti che il canto a tenore sia stato valorizzato in questo modo e portato per la prima volta a calcare la scena del Festival di Sanremo”, hanno dichiarato in una recente intervista a La Nuova Sardegna.

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