Per lavarsi i denti a scuola serve il certificato medico. A prendere questa decisione è il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Quarto di Genova, Piermario Grosso. Una scelta, quella del preside, che ha scatenato un gruppo di genitori che non ne vuol sapere di far avere alla scuola il pezzo di carta firmato dal dottore per dare la possibilità ai propri figli di portare dentifricio e spazzolino in cartella da usare dopo la mensa scolastica. Il caso è nato nei giorni scorsi ma il preside ci assicura che è da anni che adotta questa misura “perché fuori dall’ordinario”. Un criterio utilizzato da Grosso che vanta di attenersi a quanto stabilito dalle linee guida per la promozione della salute orale in età evolutiva, redatte dal ministero della Salute nel 2013: “Lì – sottolinea il dirigente, contattato da IlFattoquotidiano.it, è indicato che dopo i sei anni la fluoroprofilassi venga effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno mille ppm di fluoro, due volte al giorno. Quindi, i bambini possono lavarsi i denti al mattino e alla sera. Non vedo perché lo debbano fare a scuola ma è chiaro che se un genitore mi fa richiesta non sono certo io a oppormi”.

Nessuna resistenza ma il certificato serve: “È come se un alunno si facesse una distorsione. In quel caso mi portano una diagnosi del medico curante e io metto a disposizione ogni mezzo per rendere la scuola accessibile”. Sulla scrivania di Grosso sono già arrivati i certificati di mamme e papà che vogliono assolutamente che loro figlio si preoccupi della propria bocca anche a scuola. Grosso non è contrario ma avanza un problema organizzativo: “Portare tutte le classi in bagno a lavarsi i denti dopo il pranzo è letteralmente impossibile. Non abbiamo nemmeno i lavandini a sufficienza per poterlo fare. Lei si immagina trecento bambini che devono provvedere alla loro igiene dentale? Servono seicento minuti circa. Le sembra fattibile?”.

Frasi assurde per i genitori che a La Stampa di Torino hanno detto: “Inconcepibile, è un diritto di tutti i bambini”. Secondo le famiglie forse il personale ausiliario non è in grado di gestire l’accesso ai bagni e provvedere alla pulizia dei lavandini dai residui di dentifricio. Grosso non ha intenzione di mettere in piedi nessuna guerra. Sulla questione non ha scritto alcuna circolare, non ha inviato nessun messaggio alle famiglie e si dichiara disponibile ad un confronto per trovare soluzioni ma non fa un passo indietro: “Il certificato serve. E poi, se stiamo a guardare allora perché i genitori non chiedono che i bambini lavino i denti anche dopo la merenda in tempo di ricreazione, al mattino? Perché non stanno attenti – come dicono le linee guida – anche a ciò che mangiano e bevono i loro figli?”. Una battaglia, quella tra dirigente scolastico e genitori, che in mezzo vede i dentisti che fanno di tutto per parlare di prevenzione e per sensibilizzare i ragazzi a lavarsi i denti più volte al giorno.

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