Pochi e in ritardo. Sono i fondi affitti per gli studenti universitari fuorisede. Uno stanziamento del ministero dell’Università di quattro milioni di euro per l’intero territorio nazionale rivolto agli 830 mila ragazzi che frequentano atenei lontani da casa loro.

Di questi, però, meno del due per cento (14.326) – secondo i calcoli dell’Unione degli universitari – avranno accesso a questo rimborso erogato un anno più tardi rispetto al bando pubblicato nel mese di dicembre 2022. Soldi che, appunto, non sono ancora arrivati nelle tasche dei giovani creando loro un enorme disagio.

La storia di Oscar Crotti, studente di scienze politiche di Pavia è emblematica: “Ho sempre lavorato per mantenermi e ho solamente mia madre, operaia, nel mio nucleo familiare. Sono stato escluso dalla borsa di studio a causa dei criteri di merito troppo stringenti. In questi anni ho diviso un appartamento con altre tre persone. L’affitto ammontava a 275 euro, spese escluse. A giugno 2023 la proprietà ci ha segnalato un aumento delle spese condominiali rispetto agli anni precedenti di tre mila euro che avremmo dovuto pagare subito. Ho temuto di non farcela”.

A luglio 2023, Oscar scopre la possibilità di accedere ai fondi per l’affitto. Fa la domanda ma per mesi non vede un centesimo. “Nei giorni scorsi – spiega il giovane a Fattoquotidiano.it – ho scritto all’ente per il diritto allo studio per scoprire se sapesse qualcosa in merito, ma la risposta è stata che il Mur non aveva ancora ripartito i fondi. Perché ci viene reso impossibile mantenerci negli studi anche lavorando? Aspetto ancora di ricevere il rimborso dell’affitto”.

Stessa sorte quella di Giulia Corvettiero, fuori sede ad Ancona: “Il contributo è in ritardo di un anno rispetto alla data di pubblicazione del bando. Ho scoperto che mi rimborseranno soltanto 23 euro al mese, pari al sette per cento di quanto pago ogni mese di affitto, bollette e spese condominiali. Mi sento presa in giro. Secondo le ultime notizie ministeriali, i fondi stanziati non sono sufficienti; qui ad Ancona sono stati finanziati 118.107 mila euro per 423 studenti beneficiari e non bastano sicuramente”.

I contributi assegnati d’altro canto – secondo i dati rielaborati dall’Udu – sono a macchia di leopardo: a Milano, dove è nata la protesta delle tende, saranno aiutati soltanto 260 studenti con 73mila euro, mentre a Bologna i beneficiari saranno 142 per 40mila euro. A Roma, invece, gli studenti che riceveranno un sostegno saranno 571, a Napoli 184, a Venezia ci si ferma a 66. Va meglio a Torino con 2.309 studenti per un totale di 644mila euro; sopra i 200mila euro anche Cosenza, Bari e Catania.

Il sindacato studentesco contesta anche l’inadeguatezza dello stanziamento, a fronte dell’emergenza abitativa che colpisce le città universitarie italiane. “Dall’inizio del 2023 abbiamo chiesto alla ministra Anna Maria Bernini di accelerare l’erogazione del fondo affitti – dichiara Simone Agutoli, responsabile politiche abitative dell’Udu – ma la sua risposta è stata un procedimento macchinoso e infinito. Lo stanziamento è totalmente insufficiente, una cifra irrisoria, dal momento che paghiamo in media 350 euro al mese per il canone di locazione, a cui aggiungere spese condominiali e bollette. Le risorse che arrivano sul territorio sono pochissime e vengono erogate con un ritardo inaccettabile”.

Per la Legge di Bilancio 2024, l’Udu aveva presentato una serie di emendamenti per incrementare il fondo affitti fuorisede a cinquanta milioni di euro. Un intervento necessario, se si considera che la Francia destina a questa voce ben 1,4 miliardi di euro. La protesta è legata anche ai criteri di accesso al bando: gli studenti dovevano avere un Isee inferiore a 20.000 euro e non essere beneficiari di borsa di studio. Una denuncia, quella delle Udu, ripresa dai parlamentari dell’opposizione. “Questo governo – dice la senatrice del Movimento 5Stelle, Mariolina Castellone – sta offendendo e prendendo in giro migliaia di studenti e le loro famiglie. La vera beffa è che su oltre 800mila studenti pochissimi riceveranno i rimborsi e, a chi ne avrà diritto, sarà erogata la cifra ridicola di 23 euro al mese. Credo che la misura sia colma. Ribadiamo alla ministra Bernini e a tutto il governo che è fondamentale trovare le risorse per rimpinguare il fondo per gli affitti degli studenti fuori sede che questo governo ha vergognosamente tagliato”. Parole condivise dalla collega Cecilia D’Elia del Pd: “Risorse insufficienti, attese di oltre un anno per rimborsi inaccettabili e nessuna politica concreta contro il caro affitti. Chiediamo al Governo di battere un colpo e ascoltare la voce degli studenti e quella di chi da mesi sta chiedendo risposte e risorse per garantire il diritto allo studio”.

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