Bocciato dal Parlamento e arenato in Consiglio Ue, adesso la Commissione europea sembra pronta a ritirare il Regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi (Sur) per ripresentare una nuova normativa meno stringente. Un altro tassello del Green Deal europeo, il progetto principe del mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione, rischia quindi di morire, anche in vista delle prossime elezioni europee di giugno che decreteranno uno spostamento a destra del parlamento Ue. Ad annunciare la decisione è proprio la capa di Palazzo Berlaymont di fronte alla Plenaria di Bruxelles, dopo le riunioni del Consiglio europeo sul tema: “La Commissione ha proposto il Sur con l’obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici. Ma la proposta Sur è diventata un simbolo di polarizzazione. È stata respinta dal Parlamento europeo. Anche in Consiglio non si registrano più progressi. Per questo motivo proporrò al Collegio di ritirare la proposta“.

L’ex ministra della Difesa tedesca, che verrà ricandidata dal Partito Popolare Europeo a marzo ma che sembra destinata più a un futuro alla guida della Nato, almeno stando alle indiscrezioni circolate sulle sue aspirazioni personali, dice che la battaglia per regole più stringenti sull’uso dei pesticidi non finisce qui, anche se appare difficile immaginare un compromesso prima del voto di giugno. “Naturalmente il tema rimane – ha aggiunto – E per andare avanti è necessario un maggiore dialogo e un approccio diverso. Su questa base, la Commissione potrebbe presentare una nuova proposta molto più matura con il coinvolgimento delle parti interessate“.

Sulla decisione sembrano pesare anche le proteste a livello europeo da parte degli agricoltori, scesi in strada contro le restrizioni proposte da Bruxelles. Per questo la presidente della Commissione chiede toni più dialoganti e un confronto sincero con tutte le parti in causa: “I mesi a venire non saranno facili – ha concluso – Ma credo che ora abbiamo una grande opportunità. È chiaro a tutti i presenti che il nostro settore agroalimentare ha bisogno di una prospettiva a lungo termine, della la volontà di ascoltarsi a vicenda e di cercare soluzioni comuni. Dobbiamo evitare il gioco dello scaricabarile e trovare insieme le soluzioni ai problemi. La relazione che verrà presentata entro la fine dell’estate sarà di enorme importanza. I risultati e le raccomandazioni emerse da questo dialogo saranno discusse in Parlamento e con gli Stati membri e costituiranno la base della nostra futura politica agricola”.

Non è un caso che la presidente proponga maggiori incentivi che aiutino il settore agricolo: “Gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura e forse noi non l’abbiamo fatta in modo convincente. Di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi”.

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