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“Mi aspettavo che sarebbe finita così”. Lo sfogo della mamma del piccolo Manuel dopo la condanna a 4 anni per Matteo Di Pietro dei The Borderline

“Mi aspettavo che sarebbe finita così”. Lo sfogo della mamma del piccolo Manuel dopo la condanna a 4 anni per Matteo Di Pietro dei The Borderline
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Mi aspettavo che sarebbe finita in questo modo” sono le uniche parole che si sentono pronunciare da Elena Uccello, la madre del piccolo Manuel, ucciso nell’incidente di Casal Palocco, prima di chiudersi di nuovo del silenzio assoluto. Dopo la sentenza con rito abbreviato a porte chiuse allo youtuber Matteo Di Pietro (legato al gruppo dei Theborderline) che decide per una condanna a 4 anni e 4 mesi, la madre esce dall’aula giudiziaria, rassegnata.

“Eravamo preparati, oggi non è stata una sorpresa. Resta la tragedia per una famiglia, per una madre” dice Matteo Melandri, avvocato della madre, poi continua: “oggi abbiamo una condanna che rispettiamo ma che non potrà restituire la vita di un bimbo di 5 anni”. Poi il silenzio. Come quello che la famiglia ha portato fin dal giorno dell’incidente, il 14 giugno scorso, in cui il suv Lamborghini guidato dal giovane ad altissima velocità ha scontrato la macchina e ha causato la morte del bambino. Nessun odio e nessun desiderio di vendetta, ma solo giustizia è sempre stata la richiesta della famiglia, che è sempre stata riservata anche sui social.

Di conseguenza non c’è stato nessun commento alla decisione dei giudici, sul calcolo della pena e sul peso delle attenuanti, nemmeno sul percorso intrapreso in questi mesi dal ragazzo, che dopo queste 23 settimane sembra essere completamente cambiato e distrutto dal peso delle sue azioni. L’unica comunicazione arriva tramite una nota dell’avvocato, in merito alla diffusione del video dell’incidente (secondo la madre si tratta di una grave violazione del diritto di riservatezza). Dunque “diffida tutti gli organi di stampa richiedendo l’immediata rimozione del suddetto video da ogni canale di comunicazione e l’adozione di ogni misura necessaria ad impedirne anche in futuro la visione. Con riserva di agire in ogni sede giudiziaria, anche a titolo risarcitorio”. Chiuso il capitolo con la giustizia penale, inizia per la famiglia il percorso per le richieste di risarcimento danni che, secondo le stime, potrebbero essere di oltre un milione di euro.

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