Il mondo FQ

Milano, il Comune chiede i danni agli attivisti di Ultima Generazione per il “dito” imbrattato

Milano, il Comune chiede i danni agli attivisti di Ultima Generazione per il “dito” imbrattato
Icona dei commenti Commenti

Lo scorso 15 gennaio tre attivisti di Ultima Generazione avevano imbrattato l’opera “Love” di Maurizio Cattelan, nota ai più come il “dito di piazza Affari” a Milano. Ora il Comune guidato da Beppe Sala ha deliberato di costituirsi parte civile nel processo nei loro confronti. Il “dito” era stato vandalizzato simbolicamente con della vernice lavabile gialla lanciata all’altezza del basamento, mentre i manifestanti esponevano uno striscione con la frase “Stop sussidi fossili” contro gli investimenti nelle fonti energetiche inquinanti: i partecipanti al blitz, due 24enni e un quarantenne, erano stati identificati e denunciati dalla Digos per “imbrattamento di beni culturali”. Da loro adesso il Comune vuole “ottenere il risarcimento del danno patrimoniale e non patito dall’amministrazione”, si legge nella determina dirigenziale pubblicata sull’albo pretorio: una mossa che potrebbe costituire un precedente per altri processi nati da azioni ambientaliste.

I consiglieri dei Verdi a palazzo Marino, però, criticano la decisione. “Il Comune parte civile contro la vernice gialla! Ai gravi problemi ambientali rispondiamo con una richiesta danni?”, attacca il capogruppo Carlo Monguzzi. “Siamo oltre l’assurdo. Il Comune si costituisce parte civile contro i ragazzi che un anno fa imbrattarono il dito di Cattelan, come ripetutamente richiesto dal centrodestra in consiglio. Non condivido l’imbrattamento come forma di protesta ma mi chiedo: dopo aver portato centomila studenti in piazza, dopo aver fatto un mese di sciopero della fame davanti a palazzo Marino, il tutto nell’indifferenza più totale della politica, del governo e del comune, i giovani per farsi ascoltare cosa dovrebbero fare? Fossi io il Comune, già da tempo avrei incontrato i giovani e elaborato e portato avanti con loro azioni concrete, e non avrei fatto un assurdo provvedimento per chiedere danni”, argomenta.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione