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Sparo a Capodanno, Meloni fa sapere di essere “infuriata” e pensa alla sospensione di Pozzolo. Ma per il momento tace

Sparo a Capodanno, Meloni fa sapere di essere “infuriata” e pensa alla sospensione di Pozzolo. Ma per il momento tace
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Ha fatto sapere di essere “irritata”. Secondo il Corriere della sera, addirittura “infuriata” per il caso dello sparo alla festa di Capodanno. Ma per il momento, non solo non ha preso provvedimenti né sul deputato Emanuele Pozzolo né sul sottosegretario Andrea Delmastro, ma non si esprime sulla vicenda. Giorgia Meloni, dicono i suoi, sta studiando come muoversi: raccontano che lei volesse la sospensione a tutti i costi del parlamentare che ha portato la pistola alla festa, ma a fermarla sono stati alcuni fedelissimi che hanno rilanciato la linea del “non è un fatto politico“. Più passano le ore e più la vicenda si complica, rendendo impossibile per la presidente del Consiglio ignorarla oltre. Nel dubbio tace e cerca disperatamente di cambiare argomento: su Instagram si appropria della foto di Federica Pellegrini con la figlia appena nata e la rilancia per farle gli auguri. “Auguri alla nostra campionessa”, scrive.

Se commenta la notizia della sportiva, tace però sullo scandalo che sta travolgendo la maggioranza. Eppure su quanto avvenuto alla festa di Capodanno a Biella, la presidente del Consiglio ha detto fin dalle prime ore di essere molto “irritata”. Anche perché la notizia ha fatto il giro del mondo, rilanciata da agenzie e testate internazionali, con ricadute sull’immagine del partito. Per questo, dicono, FdI sta studiando i provvedimenti da prendere su Pozzolo, come una sospensione. Perché, ammettono, una “leggerezza pericolosa” c’è stata. Secondo quanto riferito dal Corriere della sera, la premier si è sfogata con i suoi: “Qui c’è chi non capisce il ruolo. Così sembriamo inaffidabili“. E avrebbe voluto la sospensione immediata di Pozzolo. A fermarla, è la ricostruzione del quotidiano di via Solferino, sarebbero stati Donzelli e Fazzolari, chiedendo prima di chiarire bene la vicenda. Peccato però che, più passano le ore, e più la posizione del parlamentare si complica: intervistato da la Stampa, l’agente testimone ha confermato che a sparare è stato il deputato Fdi e che tutti “avevano paura”.

Lo sforzo di Fdi e dello staff di Meloni è quello di far abbassare le polemiche prima della conferenza stampa del 4 gennaio. Già rinviata due volte per i problemi di salute della premier, avrebbe dovuto concentrarsi sull’operato del governo. Ora, inevitabilmente, dovrà anche affrontare i due casi che imbarazzano la maggioranza (l’indagine sugli appalti dell’Anas e il caso Pozzolo). La premier sarà chiamata a commentare l’inchiesta che coinvolge Denis Verdini e il figlio Tommaso, col filo che lega quelle vicende al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. E dovrà dire la sua sul Capodanno di Biella, con lo sparo partito dalla pistola del deputato di FdI. “Due fatti distinti, che vengono mischiati solo da chi vuol gonfiare la polemica”, è la linea difensiva dei parlamentari vicini a Meloni. “In ogni caso il governo non è coinvolto né nella prima né nella seconda vicenda”.

Per Pozzolo la strada sembra segnata. Tanto che lo scaricano già anche a destra: “Ecco tutta la verità sul pistola del veglione“, titola in prima pagina il quotidiano Libero. E Avvenire, in un editoriale, stigmatizza la poca serietà del personaggio: “Dato che ‘Costituzionè sarà una parola-chiave del 2024, è utile richiamarne l’articolo 54: ‘I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore'”, si legge. “Nulla di disciplinato o di onorevole si può rintracciare nel portarsi dietro una pistoletta da borsa a una festa cui partecipano famiglie e minori, nonché un sottosegretario del governo sotto scorta, il compagno di partito Andrea Delmastro, tra l’altro da mesi nel fuoco delle polemiche per l’accusa di aver utilizzato a fini politici informazioni d’ufficio sull’anarchico Alfredo Cospito e su detenuti in regime di 41-bis”.

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