E’ un fine anno strano, questo del 2023, caratterizzato da un mondo che brancola nel buio e nell’incertezza del futuro, con un presente caratterizzato da una “guerra mondiale a pezzi” combattuta innanzitutto facendo strage di bambini con armi da guerra neanche direttamente usate da mani umane. Le previsioni per il prossimo anno 2024 non sono rassicuranti, se non le affidiamo alla Speranza.

Purtroppo, per quanto mi sforzi non riesco a trovare concreti segni di Speranza per questo 2024 che sta per subentrare. L’unica cosa che conta per gli Uomini di questo mondo, oggi, è null’altro che riuscire a produrre profitto economico ed accumulare denaro, quanto più possibile, senza minimamente preoccuparsi se questo accumulo possa portare bene e non male e morte a tutto il resto del mondo universo.

Persino la nobile arte della Ricerca Medica e la stesura di Progetti a tutti i livelli serve solo a produrre profitto per ricevere denaro, pubblico o privato che sia, non Salute né Conoscenza né Prevenzione né Cure per tutti, se non solo ad altissimo costo.

Purtroppo, in questi giorni abbiamo appreso che esiste la concreta possibilità, fondata su documentati errori procedurali, che ben 220 milioni di euro vengano restituiti ai Fratelli Pellini, riconosciuti colpevoli di disastro ambientale nel territorio del Comune di Acerra, dove tutt’oggi risiedono. Da quel momento sto riflettendo molto e, al contrario penso di tutti gli altri combattenti in Terra dei Fuochi, che ovviamente fanno appello allo Stato affinché questo non accada, io, che dello Stato non mi fido più, visto che si è dimostrato di fatto colluso e complice persino nel ritardare le dovute risposte in un Processo così grave, faccio appello direttamente alle coscienze e agli interessi, morali e materiali, dei condannati in questo Processo che si stanno apprestando a riprendersi ben 220 milioni di euro loro confiscati.

Al termine del primo processo, nel quale io e il Prof Iannuzzi dimostrammo quanto e come, attraverso il biomonitoraggio del terreno, delle pecore e dei pastori di Acerra fosse in atto un avvelenamento mortale nel territorio di Acerra, tutti i presenti al processo, anche amici e parenti degli imputati, mi ringraziarono per il lavoro svolto perché tutti vivevano ad Acerra e nessuno aveva capito sino ad allora quanto grave fosse il disastro ambientale in atto.

Ebbene, dal 2008 sono state abbattute tutte le pecore di Acerra, sono stati sequestrati perché avvelenati circa 80 su 120 pozzi analizzati ad Acerra ma oggi, a dicembre 2023, a distanza di decenni ormai persino dalle sentenze di condanna, dati ufficiali della Asl confermano che la strage dei cittadini di Acerra è ancora in atto.
Nessuna concreta azione né di bonifica né di biomonitoraggio è stata effettuata dallo Stato.

A mia conoscenza lo Stato italiano, nelle sue varie articolazioni, ha speso non meno di 85 milioni di euro per caratterizzare l’inquinamento ad Acerra, per eseguire studi di biomonitoraggio “a pool di dieci sieri” (sebiorec) e individuali (Spes) , ma ancora oggi, nonostante tutta questa eccezionale mole di denaro spesa, non abbiamo risultati in grado di indicarci con esattezza quanto e come siano riconducibili agli sversamenti tossici di allora questi pessimi dati sanitari.

Con urgenza, ad horas, si dovrebbe:
Ricontrollare tutti i pozzi;
– Rimettere al pascolo le migliori sentinelle, cioè le pecore tutte abbattute nel 2008, e controllare se tornano ad essere inquinate come furono trovate nel 2007;
– Analizzare individualmente comparando con il noto profilo Caffaro trovato ad Acerra la eventuale contaminazione ancora presente: non solo i cittadini sani, ma soprattutto quelli ammalati e/o con patologie correlabili a quelle ormai certificate legate patogeneticamente ai pcb e alle diossine riscontrate ad Acerra.

Nel corso del Processo i fratelli Pellini in più occasioni non solo hanno cercato di dimostrare la propria non consapevolezza dei tossici e della loro presenza all’interno del materiale sversato di provenienza non locale, ma soprattutto hanno in più occasioni ribadito che mentre tutte le indagini si concentravano solo sulla loro azienda, di fatto, nel massimo silenzio e senza alcun controllo reale, lo sversamento di rifiuti industriali e tossici, non più provenienti da fuori Campania ma dalla Campania, continuava indisturbato.

I dati Ispra confermano che dai circa 4 milioni di tonnellate anno di rifiuti industriali legali prodotti in Campania e circa 2 importati illegalmente del 2008 siamo passati ai 9.1 milioni di tonnellate anno di soli rifiuti industriali campani nel 2022, da smaltire sempre senza un solo impianto finale a norma, e questi dati mi suggeriscono che queste affermazioni non sono prive di fondamento.

L’avvelenamento da scorretto smaltimento di rifiuti industriali ad Acerra è ancora in atto, e non può quindi essere attribuito alla sola Ditta Pellini. Lo Stato non solo non svolge adeguati controlli di tracciabilità dei rifiuti, ma tantomeno vuole controllare e approfondire con analisi in tempi congrui quanto e come questi territori continuino ad essere avvelenati e quindi ad uccidere ogni giorno i cittadini residenti.

E’ eccessiva e inutile folle utopia sperare che, al solo scopo di recuperare Onore e possibilità di continuare a fare vivere in sicurezza ad Acerra anche i propri figli, se questa infinita massa di denaro sarà restituita ai fratelli Pellini, una notevole parte di essa venga spontaneamente messa a disposizione per fare quello che palesemente lo Stato non vuole fare?

Acerra è un caso unico in Italia di malagestione ambientale. A titolo del tutto gratuito come sempre, e per onorare la medaglia di Cavaliere che ho ricevuto dal Presidente Matterella nel 2017, sono pronto a mettermi a disposizione gratuitamente anche dei Fratelli Pellini, in quanto acerrani, per svolgere in tempi congrui e con revisione internazionale tutte le analisi tossicologiche, gli studi epidemiologici e la verifica della salubrità con sentinelle animali come le pecore per aiutare i cittadini acerrani e recuperare un minimo di sicurezza e salute nel proprio territorio martirizzato e per dimostrare a tutto il mondo che, mettendo del tutto gratuitamente a disposizione i propri beni dissequestrati, chi ha comunque commesso un errore possa ritrovare Sicurezza per i propri figli, Onore per il proprio nome e Dignità per continuare a vivere e a lavorare ad Acerra.

E’ un sogno? E’ una utopia? E’ una follia? Sì, lo sono. Ma sarebbe un vero segnale di Speranza in questo mondo governato solo dal Dio Denaro che potrei ricevere per l’anno che verrà.

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