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Fumata nera nella vertenza Wartsila. Tutto rimandato al 9 gennaio ma a fine anno scade la solidarietà per 300 lavoratori

Fumata nera nella vertenza Wartsila. Tutto rimandato al 9 gennaio ma a fine anno scade la solidarietà per 300 lavoratori
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Ancora nulla di fatto nella vertenza Wartsila. Il tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy si è concluso senza accordi e tutto è stato rinviato al 9 gennaio per consentire alle parti di analizzare nel dettaglio la proposta del governo di proroga di ulteriori sei mesi dell’accordo di solidarietà per i circa 300 lavoratori di una parte dello stabilimento triestino che la proprietà finlandese ha deciso di chiudere oltre un anno fa. All’incontro di oggi hanno preso parte, in videoconferenza, i rappresentanti di azienda, sindacati, governo, Regione Friuli Venezia Giulia e Confindustria Alto Adriatico. Il 31 dicembre scadrà il contratto di solidarietà. La richiesta delle istituzioni, delle categorie economiche e delle parti sociali era chiara già a metà dicembre e consisteva appunto nella proroga di ulteriori 6 mesi per gli ammortizzatori sociali. Il tempo necessario per la stesura di un accordo di programma per la reindustrializzazione del sito produttivo. La multinazionale finlandese non intende però andare oltre i 3 mesi di proroga. Per la reindustrializzazione del sito, dove si costruivano motori per navi, ha finora manifestato interesse Ansaldo Energia.

“La Regione auspica che l’accordo con Wartsila possa essere raggiunto nella massima trasparenza delle posizioni e nel totale rispetto delle prerogative sindacali, ribadendo che l’ammortizzatore sociale non è un fine ma uno degli strumenti che devono portare a una reindustrializzazione dell’area, che assicuri i livelli occupazionali sia diretti che indiretti. Per quanto riguarda la stesura dell’Accordo di Programma sono già stati calendarizzati serrati incontri nel mese di gennaio. La Regione continua a operare nella ricerca della soluzione”, afferma l’assessora al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen. Dopo l’incontro Confindustria Alto Adriatico fa sapere che “spera che il 9 gennaio si trovi la quadra a una situazione complessa, e che ciò consenta di lavorare in serenità a un Accordo di programma e alla reindustrializzazione del sito”.

“Ancora nessuna proroga addendum e Contratto di solidarietà, l’azienda sia coerente con il confronto territoriale e non ricatti i lavoratori“, scrivono in una nota i sindacati Fim, Fiom e Uilm al termine dell’incontro. “Le trattative non possono essere riaperte continuamente – riporta la nota – Presenteremo alcune modifiche al testo presentato dal governo che allo stato non recepisce le posizioni espresse sindacali. Ogni volta che ci si incontra con Wärtsilä in sede ministeriale sembra, come al gioco dell’oca, di ritornare al punto di partenza”. “Un pasticcio di fine anno indigeribile, da parte di Wartsila un comportamento inaccettabile” scrive in una nota Sasha Colautti dell’esecutivo nazionale dell’Usb.

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