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Adesione della Svezia alla Nato, primo via libera dal Parlamento turco: ora manca l’ok di tutta l’assemblea

Adesione della Svezia alla Nato, primo via libera dal Parlamento turco: ora manca l’ok di tutta l’assemblea
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La Svezia è più vicina a diventare membro della Nato. Dopo mesi di ostruzionismo e un lunghissimo braccio di ferro del presidente Recep Erdogan con l’Occidente, la commissione affari Esteri del Parlamento turco ha dato un prima via libera alla richiesta di adesione e ufficialmente sbloccato l’iter. Ora spetterà all‘intera assemblea, dove l’alleanza al governo del presidente detiene la maggioranza dei seggi, confermare o meno la ratifica al trattato di adesione. Al momento però, non è ancora stata fissata una data per la discussione. Intanto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha fatto sapere di aver “accolto con favore” il voto, mentre il ministro degli Esteri svedese, Tobias Billstrom, ha festeggiato sui social, ricordando che ora è necessario “il passo seguente”.

È da oltre un anno che la Turchia, membro della Nato, ritarda la ratifica della domanda di adesione della Svezia. A ottobre scorso, il presidente turco, dopo aver paralizzato il processo per mesi denunciando la presunta mancata collaborazione degli svedesi nella lotta ai gruppi curdi da lui considerati terroristi, ha inviato il trattato di adesione per l’ultimo via libera. Ma a quel punto le lentezze sono arrivate dal Parlamento. A novembre era iniziata la discussione in commissione, ma la riunione era stata aggiornata dopo che i deputati del partito al governo di Erdogan avevano presentato una mozione di rinvio, sostenendo che alcune questioni necessitavano di maggiori chiarimenti e che i negoziati con la Svezia non erano “maturati” a sufficienza.

L’ostruzionismo della Turchia, a inizio di dicembre, era sfociato in un vero e proprio “ricatto” di Erdogan che ha subordinato la ratifica dell’adesione della Svezia alla Nato all’approvazione da parte del Congresso statunitense della richiesta turca di acquistare 40 nuovi caccia F-16 e kit per modernizzare la flotta. Erdogan aveva anche invitato il Canada e altri alleati della Nato a revocare gli embarghi sulle armi imposti alla Turchia. La Casa Bianca ha poi appoggiato la richiesta turca di F-16, ma al Congresso c’è una forte opposizione alle vendite militari alla Turchia.

A spingere Svezia e Finlandia a chiedere l’adesione alla Nato è stato l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. Dopo l’invasione di Kiev da parte di Mosca del febbraio 2022, entrambe le nazioni hanno cercato protezione sotto l’ombrello di sicurezza Nato: la Finlandia è riuscita ad entrare a far parte dell’Alleanza ad aprile 2023, dopo la ratifica della candidatura da parte del parlamento turco. Per entrare a far parte della Nato serve infatti l’approvazione unanime di tutti i membri esistenti e sia Turchia che Ungheria hanno opposto non poca resistenza all’ingresso dei due nuovi Paesi. L’Ungheria ha bloccato la candidatura della Svezia, sostenendo che i politici svedesi abbiano detto “palesi bugie” sulle condizioni della democrazia ungherese. Gli altri alleati della Nato hanno invece rapidamente accettato Svezia e Finlandia nell’Alleanza.

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