Il rapporto sessuale c’è stato “ma consensuale“. È quanto ha dichiarato Tommaso Gilardoni – secondo quanto si apprende da fonti difensive – che respinge l’accusa di violenza sessuale nel corso dell’interrogatorio dei pm di Milano in merito all’inchiesta che lo vede indagato insieme Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato. L’interrogatorio, iniziato poco prima delle 10, è durato circa 4 ore e Gilardoni, amico di LaRussa jr e noto come “dj Tommy”, ha risposto alle domande. L’indagine nasce dalla denuncia di una 22enne, ex compagna di scuola di Leonardo Apache. Il 24enne dj, che vive e lavora a Londra, ha dato il consenso alla consegna del cellulare, per l’estrapolazione dei dati, e ha acconsentito anche al prelievo del suo Dna, per compararlo con l’unica traccia genetica, compatibile con un profilo maschile, individuata sui reperti sequestrati. “È stato un interrogatorio molto dettagliato, molto esauriente e secondo noi anche chiarificatore, per questo siamo soddisfatti di questo atto istruttorio e manteniamo il riserbo sui contenuti”, ha commentato l’avvocato Luigi Stortoni al termine dell’interrogatorio.

Con Gilardoni è iniziata la fase degli interrogatori dei due indagati da parte dei pm, passaggio finale dell’inchiesta per violenza sessuale. Nelle scorse settimane si era chiusa, invece, una seconda tornata di audizioni di testimoni. Testimonianze che, anche sulla base delle analisi di chat, messaggi e immagini estrapolate dai due telefoni di La Russa junior, sono servite per ricostruire e chiarire alcuni punti di quella notte, tra il 18 e il 19 maggio, in cui la 22enne – stando al suo racconto – dopo aver bevuto un drink offerto dall’amico conosciuto al liceo, sarebbe piombata in uno stato confusionale al punto da essersi risvegliata nuda nel letto di lui senza ricordare nulla.

La presunta vittima ha riferito che il 19 maggio, la mattina dopo la festa, quando si trovava in casa La Russa, alla richiesta di spiegazioni lui le aveva risposto che erano “venuti qui dopo la discoteca”. E poi che, “sotto effetto di sostanze stupefacenti“, avevano avuto “un rapporto” e che lo stesso era accaduto con un suo amico ospite in un’altra stanza dell’appartamento. Amico individuato dai pm in Gilardoni. La Russa junior comunque, da quanto si apprende, dovrebbe essere sentito più avanti, perché pare non sia in Italia in questo periodo. Uno dei punti dell’indagine sarà proprio la verifica sul consenso o meno e, quindi, se la giovane fosse in stato di incoscienza, come ha messo a verbale. A questo proposito la Procura ha disposto anche una consulenza sotto vari profili, tra cui gli esiti degli accertamenti della clinica Mangiagalli che avevano rilevato l’assunzione da parte della ragazza di cocaina, cannabis e benzodiazepine.

Articolo Precedente

Augusto Barbera eletto nuovo presidente della Consulta. Ex parlamentare e ministro per 24 ore con Ciampi: chi è il giurista siciliano

next
Articolo Successivo

Scontro tra treni a Faenza, indagato uno dei due macchinisti. Il caso della presenza a bordo del Frecciarossa dell’ad di Rfi

next