C’era anche l’amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio a bordo del Frecciarossa che a Cosina, in prossimità di Faenza, ha tamponato un treno regionale, provocando vari feriti lievi e molta paura tra i passeggeri. A riferirlo è il Manifesto, che cita alcune chat fra alcuni macchinisti da cui emergerebbe il sospetto di un nesso tra la presenza del manager del gruppo Ferrovie dello Stato e l’incidente: “La presenza dell’ad di Rfi sull’Etr 600 ha portato a tentare di risolvere nel più breve tempo possibile il guasto con l’intervento della sala operativa che avrebbe richiesto l’applicazione di una procedura che prevede un intervento agli organi esterni al treno: una particolare pressione che potrebbe aver indotto in errore il macchinista unico”.

Lo scontro fra i due convogli, avvenuto domenica sera lungo la linea Bologna-Rimini, è stato provocato dal treno ad alta velocità, che secondo quanto dichiarato da Trenitalia procedeva all’indietro. Una lenta retromarcia che per l’azienda sarebbe stata provocata dalla pendenza della tratta e avrebbe portato all’impatto con il regionale, fermo regolarmente al semaforo rosso. Rfi smentisce che vi sia alcun nesso fra l’impatto e la presenza a bordo di Strisciuglio, che non si sarebbe palesato con il personale a bordo. Trenitalia ha fatto sapere che sono in corso accertamenti sulla dinamica. Sulla presenza di Strisciuglio, in particolare, smentisce “che la sala operativa centrale abbia fatto pressione sul macchinista per compiere attività non conformi ai regolamenti o per velocizzare le operazioni”. La società conferma che il manager “non ha palesato la sua carica”, resa nota solo dopo l’incidente.

Sull’incidente ferroviario ha aperto un’indagine la Procura di Ravenna, con l’ipotesi di disastro ferroviario. E’ notizia di oggi che uno dei due macchinisti è ora indagato per disastro ferroviario colposo: si tratta di un 44enne della provincia di Venezia avvisato come atto dovuto in ragione della consulenza tecnica che a giorni verrà affidata per stabilire le cause dell’incidente.

Quello di Faenza è l’ultimo di una serie di incidenti recenti avvenuti sulle ferrovie italiane. Il 28 novembre a Cosenza un treno aveva investito un camion, fermo in mezzo ai binari a un passaggio a livello. Nello scontro ci sono state due vittime. La notte del 30 agosto hanno perso la vita cinque operai, investiti da un treno presso la stazione di Brandizzo, alle porte di Torino, mentre stavano operando una manutenzione ai binari. Sulla strage indaga la Procura di Ivrea, che ha disposto recentemente la perquisizione della sede di Rfi a Torino. Fra gli indagati ci sono due manager di Rfi e la società stessa.

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