Il nuovo presidente della Corte costituzionale è Augusto Barbera. Il giurista siciliano è stato eletto all’unanimità con una sola scheda bianca, probabilmente la sua. Professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Bologna, dal mese scorso Barbera è il presidente facente funzioni della Consulta. Nato ad Aidone, in provincia di Enna, 85 anni fa, guiderà la Consulta per un anno, fino a dicembre del 2024. Come primo atto il nuovo presidente – che prende il posto di Silvana Sciarra – ha indicato tre nuovi vice: sono Franco Modugno, Giulio Prosperetti e Giovanni Amoroso.

Eletto dal Parlamento come giudice costituzionale nel 2015 su indicazione del Pd, Barbera è stato consigliere regionale della Regione Emilia-Romagna dal 1980 al 1982, parlamentare fra il 1976 e il 1994, prima con il Pci e poi con il Pds. Nominato ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo di Carlo Azeglio Ciampi, si dimise con altri tre esponenti della sinistra 24 ore dopo il giuramento per il no della Camera all’autorizzazione a procedere per Bettino Craxi.

È sposato da cinquantadue anni con Maria Montemagno e ha due figli, Alessandro e Teresa. Dopo essersi formato a Catania, dove nel 1968 ha conseguito la libera docenza in diritto costituzionale, è stato anche componente effettivo e Presidente del Collegio Garante della costituzionalità delle norme della Repubblica di San Marino dal 2003 al 2012. Tra il 2001 e il 2005, invece, è stato Vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. Barbera ha fatto parte di diverse Commissioni presso Regioni e Ministeri. Tra queste, è stato Presidente della Commissione governativa che ha portato all’elaborazione del Testo unico delle leggi sulle autonomie locali (d.P.R. n. 267 del 2000) ed è stato inoltre chiamato a fare parte, nel maggio 2013, della cosiddetta Commissione dei “Saggi”, costituita dall’allora premier Enrico Letta per la revisione della seconda parte della Costituzione. È stato anche Presidente dell’Isle, Istituto italiano di studi legislativi, di cui è a tutt’oggi Presidente onorario, nonché componente del consiglio scientifico della Scuola di scienza e tecnica della legislazione costituita presso il medesimo Istituto. È stato fra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999.

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