Presente alla premiazione, ma senza pronunciare alcun discorso. Dopo le polemiche per le assegnazioni del 2023, il sindaco Beppe Sala ha deciso di rinunciare a tenere un discorso ufficiale dal palco Dal Verme. Come da tradizione Milano festeggia il suo santo patrono, Ambrogio, assegnando le civiche benemerenze alle personalità che si sono distinte con il loro operato. Nei giorni scorsi sono state tante le proteste e contestazioni, dentro e fuori dal Consiglio comunale, per le assegnazioni e il primo cittadino, senza dare spiegazioni, ha deciso di non parlare. È una scelta inedita. In particolare aveva fatto discutere l’Ambrogino al comico Pucci, che ha ritirato il suo premio tra gli applausi e, sceso dal palco, si è fermato a salutare il presidente del Senato, Ignazio La Russa. La seconda carica dello Stato è arrivata al Dal Verme insieme a Sala, dopo le tensioni di ieri sulla disposizione dei posti alla Prima della Scala. I due hanno preso un caffè prima di entrare e, stando a quanto riferito da La Russa, hanno chiarito le incomprensioni.

Gli occhi puntati durante la cerimonia erano proprio sul comico Pucci che, poco prima di entrare, ha rivendicato la sua carriera, ma ha anche preso le distanze dalle sue battute sessiste. “Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso”, ha detto. Nel corso della premiazione inoltre, c’è stata una standing ovation e lunghi applausi per il riconoscimento dell’Ambrogino d’oro alla memoria a Giulia Tramontano, la giovane uccisa il 27 maggio scorso dal fidanzato mentre era incinta del loro figlio. Sul palco a ritirare il premio dalle mani del sindaco e della presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi sono stati il padre Franco la madre Loredana. Al termine della cerimonia la sorella Chiara ha voluto lasciare un ricordo di Giulia. “Era una persona riservatissima e amava entrare in punta di piedi nella vita di una persona anche quando stava per darci la più felice delle gioie, quella di diventare mamma”, ha raccontato. Loredana, la madre di Giulia, è arrivata in teatro con appuntata al petto una spilla contro la violenza sulle donne, e ha commentato con poche parole il riconoscimento: “Grazie a tutta Milano“.

Tutta la cerimonia è stata contrassegnata dalle tensioni. Fuori dal Dal Verme, prima dell’inizio, c’è stato il flashmob della rete no-Cpr, poi dentro hanno protestato i centri sociali, che volevano la civica benemerenza per lo Spazio di Mutuo Soccorso e infine all’esterno del teatro sono state montate le tende degli universitari contro il caro-affitti. La rete ‘Mai più Lager – No ai cpr’ ha voluto consegnare i ‘Corellini d’oro’ a chi ha “contribuito all’infamia del lager della città di Milano”. Il ‘riconoscimento’ è andato ai ministri dell’Interno Salvini, Lamorgese e Piantedosi, ai prefetti che si sono susseguiti negli anni, alla questura di Milano, al gestore del centro, all’Ats e al sindaco Sala. Al primo cittadino è stata assegnata una “speciale menzione per essersi distinto nell’evitare di pronunciarsi chiaramente sul cpr e per riuscire persino oggi, dinanzi ad un’indagine della procura di Milano, a non pronunciarsi per la chiusura definitiva del centro. ‘Premio della critica’ al governo Meloni “per la particolare genialità nel partorire idee atroci e perverse quali l’applicazione della detenzione amministrativa alle persone richiedenti asilo e ai minori e la delocalizzazione in Albania dei Cpr come fossero call center”. Si salva il Consiglio comunale, che tre giorni fa ha votato per la chiusura del centro. “Speriamo che l’anno prossimo questo premio non debba essere consegnato, che il cpr di via Corelli chiuda e che non aprano centri in Albania”, l’auspicio dei manifestanti. All’interno del teatro, al termine della cerimonia, dalle ultime file sono partiti fischi ed è stato affisso il cartello ‘Lunga vita Sms. Casa diritti dignità’. Ad esporlo gli attivisti dello Spazio di Mutuo Soccorso, che avrebbero voluto ricevere l’Ambrogino d’Oro, “ma la nostra candidatura non è stata presa in considerazione”. E così si sono ‘auto-assegnatì l’Ambrogione d’Oro, “forse meno vistoso ma decisamente più popolare, come lo Spazio di Mutuo Soccorso”. Al termine della cerimonia, ancora proteste fuori dal teatro, dove è stata montata una tenda e affisso il manifesto ”abbiamo chiesto casa e ci avete dato un pezzo di carta” dagli studenti che si battono contro il caro-affitti. La ragazza che ha dato vita al movimento delle tende in piazza nel maggio scorso, Ilaria Lamera, è stata premiata con l’attentato di civica benemerenza. ”Siamo grati al comune di Milano per aver riconosciuto l’importanza sociale, civile della nostra protesta, però avremmo voluto vedere un pò più di impegno concreto e un premio non risolve il problema”, ha detto Lamera. La giornata di proteste proseguirà davanti al teatro alla Scala, prima della Prima del ‘Don Carlò, con due manifestazioni: una organizzata dal Cub, il sindacato di base autonomo, e l’altra dal centro sociale il Cantiere.

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