La nuova Panda elettrica verrà prodotta in Serbia, nello stabilimento di Kragujevac. L’annuncio ufficiale di quello che si vociferava da settimane è arrivato in maniera quantomeno irrituale. La mossa di Stellantis è stata resa nota dal presidente serbo Aleksandar Vucic durante l’incontro con la premier Giorgia Meloni. E ha fatto infuriare la Fiom: “Una decisione inaccettabile che contrasteremo in tutti i modi perché i lavoratori di Pomigliano non si toccano”, ha detto Samuele Lodi, responsabile settore mobilità dei metalmeccanici della Cgil rimarcando come “evidentemente” Meloni ha “condiviso”.

Se non fosse che da mesi proprio il governo, attraverso il ministro delle Imprese Adolfo Urso, sta portando avanti una campagna – al momento molto fumosa – per riportare a un milione di autovetture la produzione annua in Italia, crollata sotto le 500mila unità. E il 6 dicembre si terrà il primo incontro del tavolo con Stellantis, che ha già avvisato come gli investimenti dipenderanno da quanto il governo deciderà di concedere in termini di incentivi per l’acquisto delle elettriche nonché un taglio al costo dell’elettricità per i produttori. Non esattamente il modo migliore per impostare una trattativa.

Così l’incontro di mercoledì 6 “si preannuncia come una ennesimo colpo ai lavoratori italiani di Stellantis”, attacca Lodi rimarcando come quella della produzione in Serbia, dove attualmente si sforna la 500L, è “una decisione nel metodo e nel merito da ritirare”. Stellantis e il governo “devono sapere che faremo tutto ciò che sarà necessario per salvaguardare” Pomigliano nonché “le produzioni e l’occupazione”, continua la Fiom. Quindi l’invito agli altri sindacati: “È ora di unirsi perché Pomigliano non si tocca”.

@andtundo

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