di Enzo Marzo

In quest’anno Giorgia ha dimostrato davvero di essere una persona molto intelligente e furba. Nessuno può avere dubbi su queste sue qualità. È anche una urlatrice mica male, e come attrice, in politica, non è seconda a nessuno. Così giustamente va “fiera”, molto fiera, di tutto quello che fa e le accade attorno. Su questo non ci piove. Dopotutto ne sono sicuri anche Violante e Cassese, visto che non perdono occasione per gratificarla con fiori e lodi. Sallusti e Feltri stando dilapidando tutta la loro riserva di saliva.

Però rimangono alcune domande purtroppo senza risposta.

A dir la verità, un’altra sua qualità è la timidezza, che la costringe ad evitare i giornalisti, ma anch’essi ci mettono il loro e si lasciano scappare le poche occasioni che capitano. E invece ci potrebbero aiutare a capire meglio lo spessore dell’intelligenza della premier. Per esempio, perché nessun giornalista le ha chiesto nelle ultime settimane come mai per ben dieci anni non ha avuto alcun dubbio sulla moralità e sull’estroversione impudica del suo bel fidanzato? E c’è voluto che le sbattessero in faccia urbi et orbi la di lui scurrilità di gesti e di parole per accorgersene e prendere le dovute decisioni. Dieci anni sono tanti. Chissà quante donne avrebbero preso provvedimenti radicali dopo qualche giorno. O, al massimo, dopo qualche settimana.

Ma forse Giorgia all’intelligenza e alla timidezza assomma una dose eccessiva di distrazione. Deve essere così, altrimenti non si spiega come nel momento della composizione del governo abbia premiato con ministeri importanti, famigliari e amici fraterni che frequenta da una vita, i quali, lasciati sciolti, aprono bocca e le danno fiato non risparmiandosi gaffes che hanno allietato l’estate degli italiani con periodicità quotidiana. Il cerchio magico di Giorgia è composto da anni da questi personaggi. È davvero un’allegra compagnia. È possibile che lei non si sia accorta mai della loro futilità? Perfino fuori da quella cerchia un La Russa è stato considerato sempre una macchietta più o meno simpatica. E come fare a prendere sul serio un Donzelli o uno Sgarbi? Forse ci si può mangiare assieme una pizza o frequentare qualche osteria, ma affidar loro posti di responsabilità, via non esageriamo.

Giorgia, questa sua grande intelligenza, cominci a sfoderarla, gli italiani tutti aspettano l’evento con ansia. Basterebbe poco, che desse un paio di ordini: tacete tutti, perché il nemico vi ascolta. E in più non agite, state fermi, immobili, altrimenti si costringe anche un fascioliberale come Pera a giudicare la bozza sul premierato “una schifezza” o si accredita ad una vera “mujer y madre” la scemenza di aumentare la tassa sui pannolini e sugli assorbenti per aiutare le donne italiane a dare figli alla Patria.

Anche nell’ultima vicenda dei due comici-spioni di Putin che l’hanno presa per i fondelli, e con lei tutto lo staff di Palazzo Chigi, bastava chiudersi in clausura e sperare che il tempo attenuasse la sputtanata in tutto il globo terracqueo, e invece no, il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano, ha voluto dimostrare di non essere da meno della sua padrona e ha “rassicurato” tutti (“Il presidente del Consiglio l’aveva capito subito”), ma dimenticando di spiegare il perché l’intelligentissima Giorgia, pur avendo “sgamato”, ha continuato a parlare con i russi per una buona mezz’ora confessando le sue più segrete e autentiche opinioni sui grandi e tragici conflitti mondiali. Ah, dimenticavo, è stata proprio Meloni a dare a Mantovano la delega all’italiana “Intelligence”. L’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Adesso ne andrà “fiera”.

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