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Ok alla commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: “Certo che uscirà qualcosa, si capirà il perché di tanta omertà”

Dopo molti rinvii, l'aula del Senato – dopo il voto unanime della Camera lo scorso 23 marzo – ha approvato con voto quasi unanime il disegno di legge. Tutti favorevoli, un solo astenuto, Pierferdinando Casini e un voto contrario (Roberto Menia, di Fratelli d'Italia)

di Alessandra De Vita

Approvata in via definitiva la commissione parlamentare d’inchiesta sul caso della sparizione della cittadina 15enne Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma il 22 giugno del 1983 e quella di Mirella Gregori, scomparsa anche lei nella Capitale nel maggio dello stesso anno. Dopo molti rinvii, l’aula del Senato – dopo il voto unanime della Camera lo scorso 23 marzo – ha approvato con voto quasi unanime il disegno di legge. Tutti favorevoli, un solo astenuto, Pierferdinando Casini e un voto contrario (Roberto Menia, di Fratelli d’Italia).

Così il fratello Pietro, che da 40 anni lotta ogni giorno per avere giustizia su sua sorella, a FqMagazine: “Sono contento, ne ero abbastanza certo, non pensavo a un esito negativo, anche dalle dichiarazioni. Erano tutti d’accordo, tranne il senatore Maurizio Gasparri che è tornato di nuovo sulle accuse alla mia famiglia, ovvero a mio zio. Avrebbe dovuto votare no, per coerenza, sarebbe stato più dignitoso e invece si è astenuto. Ma è passata, l’importante è che oggi sia diventata legge sono convinto verranno fatti dei passi in avanti. Il semplice fatto che il Vaticano non la volesse questa commissione, fa sperare che potrà uscire fuori qualcosa. Aspettiamo che si formi in tempi rapidi, non vedo l’ora di essere ascoltato. Andrea Purgatori ne avrebbe fatto parte, sarebbe stato un grande aiuto, lo faremo anche per lui. Sono a loro totale disposizione. Questa commissione potrà aiutarci a capire situazioni che né la Procura Vaticana né quella italiana stanno approfondendo. Lo ripeto, questa legge non è per una famiglia che soffre per la scomparsa di un familiare, sarebbe irrispettoso per le altre che vivono la stessa condizione. Quella di Emanuela non è stata una scomparsa ma un rapimento e bisogna appurare tutto ciò che gira intorno a questa storia in cui sono intervenuti anche i Servizi Segreti Militari. Capire il perché di tanta omertà da parte delle istituzioni è nell’interesse di tutti. Quando ho incontrato il sottosegretario Alfredo Mantovano mi disse che grazie alla sua delega ai Servizi può contribuire a desecretare quei faldoni del Sismi secretati. Si può fare un buon lavoro, se c’è volontà, per arrivare alla verità”.

L’avvocato Laura Sgrò, ha commentato così all’Ansa: “Siamo contenti, ci auguriamo che la Commissione d’inchiesta parta quanto prima. Sono contenta di questa ‘intromissione perniciosa del Parlamento in questa vicenda”, richiamando le parole del promotore di Giustizia Vaticano Alessandro Diddi che aveva definito in quel modo una eventuale commissione d’inchiesta sul caso di Emanuela Orlandi. “Buon lavoro ai parlamentari che si occuperanno di questa vicenda che aspetta la verità da quarant’anni”, ha concluso Sgrò.

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