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Chi l’ha visto?, Federica Sciarelli chiede scusa alla madre di Elisa Claps: ecco perché lo ha fatto

Perché lo avrebbe fatto, proprio lei che ha sempre sostenuto con le sue inchieste la battaglia per la giustizia della famiglia Claps per Elisa?

di Alessandra De Vita

“Io chiedo scusa a mamma Filomena”, nel corso della puntata di Chi l’ha visto di ieri la conduttrice Federica Sciarelli ha chiesto scusa alla madre di Elisa Claps, la 16enne uccisa a Potenza il 12 settembre del 1993 nella Chiesa della Santissima Trinità. Perché lo avrebbe fatto, proprio lei che ha sempre sostenuto con le sue inchieste la battaglia per la giustizia della famiglia Claps per Elisa? La Sciarelli ha richiamato le parole che Gildo Claps, fratello di Elisa, ha pronunciato davanti alla Chiesa della Trinità domenica scorsa davanti a centinaia di persone che protestavano contro la riapertura del luogo di culto in cui fu uccisa e seppellita per 17 lunghi anni Elisa Claps.

Perché anche se per il suo omicidio c’è un colpevole, Danilo Restivo, che sta pagando ciò che ha fatto con l’ergastolo in Inghilterra dove, circa nove anni dopo, ha ammazzato la sua vicina di casa, non è a lui che Claps si riferisce ma al muro di omertà che ha consentito di nascondere il corpo di Elisa per 17 anni nel sottotetto di quella chiesa dove né a lui né alla sua famiglia è stato concesso di accedere dal parroco di allora, don Domenico Sabìa, che il giorno stesso in cui fu ammazzata Elisa da Restivo andò via per tre giorni, portando con sé le chiavi dei locali sovrastanti in cui erano stati anche praticati dei fori per far uscire i miasmi. Adesso, don Mimì è morto e dopo la sua scomparsa, nel 2010 il corpo di Elisa è stato ritrovato ma quella chiesa, lo scorso agosto, è stata riaperta al culto e la scorsa domenica è stata celebrata anche una messa mentre all’esterno centinaia di persone protestavano invocando Elisa e stringendo il suo volto tra le mani.

Il vescovo è dovuto uscire dal retro, scortato dalla Polizia e dentro non c’erano più di 40 persone, e questo è il segno tangibile della distanza presa dalla comunità potentina dalla Chiesa in cui è stata nascosta Elisa, nell’ultimo luogo in cui era certo fosse entrata e in cui nessuno ha potuto entrare per vedere dove fosse. “La messa è stata disturbata”, ha scritto in una nota l’arcidiocesi ma come condannare le centinaia di persone e anche di fedeli che non riescono a rimuovere quanto è accaduto a Elisa né la riapertura di quella che per lei è stata una tomba, anzi una catacomba da cui è uscita dopo quasi 20 anni. Tutto ciò che la famiglia ha chiesto a più riprese è che la comunità religiosa potentina chiedesse scusa alla famiglia, prima di riaprire al culto la Trinità, ribattezzata su dei cartelli, domenica, “santissima omertà”. “Per una volta chiedessero scusa a mamma Filomena”, ha dichiarato Gildo Claps e la Sciarelli, per prima, ha risposto al suo appello simbolicamente, “dal momento che siamo tutti una comunità”.

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