Più controlli su colf e badanti. Lo prevede la bozza della legge di Bilancio che, a questo scopo, introduce nuove misure di contrasto all’evasione contributiva e fiscale nel settore dei lavori domestici. L’apposita norma stabilisce che Agenzia delle entrate e Inps realizzino “la piena interoperabilità delle banche dati” ed effettuino “attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione”, e mettano in atto “interventi volti alla corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici”. Per favorire l’adempimento spontaneo, inoltre, l’Agenzia delle entrate “mette a disposizione del contribuente” i dati e le informazioni acquisiti e li utilizza anche “per la predisposizione della dichiarazione precompilata” e per segnalare allo stesso contribuente “eventuali anomalie”.

“È un grave errore pensare che si possa combattere il lavoro nero nel settore domestico recuperando l’evasione di colf e badanti note all’Inps ma sconosciute al fisco, attività certamente dovuta ma che si poteva fare da più di vent’anni. Al contrario, il rischio è che si possa favorire la crescita del sommerso”, commenta il presidente di Assindatcolf, Andrea Zini.